Consulta, Barbera: "Meloni non può fare lo spoils system. Serve pluralismo"
Il neo presidente attacca la premier e il governo sul premierato: "Necessarie le riforme, no ai premi di maggioranza truffa"
Consulta, Barbera attacca Meloni sul premierato e sul ruolo dei giudici
Il neo presidente della Consulta, Augusto Barbera, non usa mezzi termini per far capire alla premier Meloni e al suo governo il ruolo cruciale dei magistrati della Corte Costituzionale: "Mai la Consulta è stata di una parte, Meloni non può fare lo spoils system. Va difeso - dice Barbera a Repubblica - il pluralismo della Corte. I giudici costituzionali sono collocati su un crinale delicatissimo, costretti a sindacare atti legislativi posti in essere da Parlamenti che esprimono la sovranità popolare. Non a caso fra i più contrari in Assemblea costituente ci furono Vittorio Emanuele Orlando e lo stesso Palmiro Togliatti, un vecchio liberale e un comunista. Mantenersi in equilibrio su questo crinale non è sempre facile. Pensi al sempre più necessario uso di criteri di interpretazione quali la ragionevolezza e la proporzionalità, in cui talvolta legittimità e merito possono intrecciarsi".
Leggi anche: Selvaggia Lucarelli, ecco chi è la blogger nella bufera per il caso Pedretti
Leggi anche: Sardegna, Meloni vince. Truzzu candidato del Cdx. Salvini in cambio ottiene...
Barbera interviene anche sul premierato. "Non posso esprimermi - prosegue il capo della Consulta a Repubblica - su una riforma che vede aspramente impegnate su fronti opposti le forze politiche. Posso solo auspicare che nel dibattito si tenga conto di quanto deciso con la sentenza numero 1 del 2014: i premi di maggioranza sono costituzionalmente legittimi, non sono una "truffa". Ma, cito un passaggio della decisione, "pur perseguendo un obiettivo di rilievo costituzionale, qual è quello della stabilità del governo del Paese e dell’efficienza dei processi decisionali nell’ambito parlamentare", non possono essere fissati "in misura sproporzionata rispetto all’obiettivo perseguito" e senza avere "predeterminato una base minima di voti per la lista o le liste che beneficerebbero del premio".