Politica

Sardegna, Meloni vince. Truzzu candidato del Cdx. Salvini in cambio ottiene...

Di Alberto Maggi

Salvini vuole la norma 'salva-Zaia' ma tutto dipenderà da come andranno le Europee

Salvini e Tajani chiedono a Meloni di non candidarsi alle Europee. Il ruolo del Partito Sardo d'Azione nella scelta a favore di Truzzu

 

Ormai manca solo l'ufficializzazione. Ma, di fatto, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it alle elezioni regionali in Sardegna il candidato unico del Centrodestra sarà Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari ed esponente di Fratelli d'Italia molto vicino in particolare a Giovanni Donzelli. Una vittoria per Giorgia Meloni, d'altronde questa mattina il cognato della premier, il ministro Francesco Lollobrigida, è uscito allo scoperto affermando che la Sardegna spetta a FdI per un riequilibrio delle forze della coalizione di governo visti i numeri mutati negli ultimi anni. E nessuno nel Carroccio gli ha replicato.

A far capire come andranno a finire le cose alle elezioni regionali sarde del 25 febbraio è il fatto che il Partito Sardo d'Azione del governatore uscente Christian Solinas ha presentato due simboli, uno con Solinas presidente ma uno solo come partito senza riferimento al presidente uscente. E anche nel simbolo della Lega non c'è la scritta Solinas presidente. Nei giorni scorsi il partito autonomista dell'Isola, da anni quasi una costola della Lega, aveva fatto trapelare l'ipotesi di poter appoggiare Renato Soru, ex Governatore Dem pronto a correre contro Alessandra Todde, candidata ufficiale del Movimento 5 Stelle con l'appoggio del Pd.

Ma - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - i vertici del Partito Sardo d'Azione avrebbero (condizionale d'obbligo) votato quasi all'unanimità per restare nel Centrodestra. Anche perché assessori e consiglieri uscenti desiderano tornare al governo della regione e non andare all'opposizione. E quindi una corsa con Soru sarebbe stata deleteria, sia perché se ne sarebbero andati i big del movimento autonomista in altre liste a sostegno di Truzzu sia perché così facendo il Partito Sardo d'Azione avrebbe perso l'alleanza con la Lega per le elezioni europee, fondamentale per cercare di far eleggere almeno un europarlamentare nella circoscrizione Isole.

Ieri durante il consiglio federale a Milano del Carroccio Matteo Salvini ha fatto una "fotografia dello stato dell'arte" senza annunciare decisioni. Né uno strappo, clamoroso, né un sostegno a Truzzu. Prima serve un vertice, ormai imminente, con Meloni e Antonio Tajani per chiudere tutta la partita delle Regionali. Forza Italia ha blindato Vito Bardi in Basilicata e Alberto Cirio in Piemonte, che non sono in discussione così come Marco Marsilio (FdI) in Abruzzo e la leghista Donatella Tesei in Umbria. Ora la partita per Salvini si gioca su altri due fronti. Uno è la proposta di legge depositata in Parlamento per eliminare il vincolo del doppio mandato per i Governatori regionali consentendo così a Luca Zaia di potersi ricandidare nel 2025 come presidente del Veneto.

Forza Italia non ha chiuso a questa ipotesi e, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, tutto dipenderà dall'esito delle Europee. Se a livello nazionale e in particolare in Veneto il Carroccio riuscisse a ottenere un discreto o buon risultato quasi certamente si concretizzerebbe la norma 'salva-Zaia'. Altrimenti in caso di risultato magro e deludente, quasi certamente non ci sarebbe alcun via libera al terzo mandato e Fratelli d'Italia pretenderebbe anche il Veneto con Luca De Carlo, senatore e coordinatore regionale.

Altro punto sul quale Salvini intende fare pressione sulla premier è cercare di convincere Meloni a non candidarsi alle Europee, come non faranno i due vicepremier (indipendentemente dalla scelta di Elly Schlein). La presidente del Consiglio è tentata dalla corsa in prima persona per cercare di sfondare quota 30% ma non vuole nemmeno annichilire gli alleati per evitare tensioni nel governo e nella maggioranza (inevitabili). E Fratelli d'Italia può anche fare il 35% l'8-9 giugno (esagerazione ovviamente) ma i numeri in Parlamento sono chiari e senza Lega e/o Forza Italia Meloni non può governare.