Corruzione in Puglia, fondi regionali alle aziende, assunzioni come ricompensa
Parla l'imprenditore indagato De Fecondo: "Io vittima"
Caso Puglia: ci sarebbe stato un prezzo da pagare per avere i fondi. E il fedelissimo di Emiliano Pisicchio...
Sistema Puglia: la merce di scambio nello scandalo che ha colpito la Regione erano le assunzioni. I posti di lavoro, che implicano voti, sarebbero la ricompensa per i fondi arrivati all’azienda vincitrice. E’ quanto emerge dagli atti dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ex assessore regionale, della prima giunta Emiliano, Alfonso Pisicchio, il fratello e altre due persone, più una terza finita in carcere.
Al centro dell’inchiesta un bando da 5 milioni truccato a Bari e denaro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per 3,1 milioni di euro e 9,1 milioni. In un caso, che coinvolge l’imprenditore veneto Diego De Fecondo, il prezzo da pagare sarebbe stato un “gelato”. Per “gelato” si intende l’assunzione di personale nell’impresa di Diego De Fecondo che aveva beneficiato delle risorse dalla Regione Puglia. Dopo l’inchiesta di ieri siamo venuti in contatto con De Fecondo che sostiene di essere vittima di un sistema e di aver denunciato la situazione in precedenza. Al centro della questione anche una polizza assicurativa a garanzia dell’impresa NIR di De Fecondo che ha richiesto i fondi alla Regione Puglia. Ad Affari parlano l'imprenditore e il suo legale, l’avvocato Antonio Gallinaro.
Dottor De Fecondo, lei è indagato, come spiega quanto sta accadendo in Puglia?
Ho denunciato i due, Giacoma Punzo e il broker Cosimo Napoletano, che hanno fatto pressioni e l’ho fatto a marzo del 2023, un anno fa. Prima mi fidavo di loro. Sono vittima di questa vicenda. Ci siamo presentati col progetto e non conoscevamo nessuno a Bari.
Ma lei è anche indagato e coinvolto nell’inchiesta...
Si spiega perché comunque ho ricevuto una polizza falsa, quella presentata alla Regione.
Lei non era consapevole che la polizza fosse falsa?
Mi dia gli atti, gli estratti, gli integrali e dopodiché vediamo in tribunale se io potevo saperlo o no! E’ matematico che non lo sapevo, ma ho fatto anche tutta una serie di controlli per essere sicuro che fosse vera. Risultava che il broker fosse regolarmente iscritto all’ente preposto e l'azienda che ha emesso la polizza fosse registrata a Banca d'Italia. Oltre i controlli che ho fatto cosa potevo fare?
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Lei sostiene praticamente di essere stato raggirato?
Questo lo dimostrerò, non c'è nessun senso né mado..a.
Ma c’è una cosa che non ho capito, perché ha presentato la querela nel 2023 se la vicenda del “gelato” è avvenuta nel 2019?
Glielo spiego. Se va a vedere le date della querela, capisce che ho aspettato fino all'ultimo nella speranza che si chiudessero le indagini e si chiarisse la situazione. Ho proceduto quando la polizza è stata dichiarata falsa. Ma vorremmo vedere gli atti, perché secondo me c'è un giro molto più grande.
Comunque parliamo di fatti del 2019?
Noi avevamo un progetto premiato in giro per il mondo, in grado di cambiare l’economia e nostro malgrado siamo finiti dentro una macchina che faceva altre cose.
Quindi?
Quando sono arrivati i soldi, la Punzo ha iniziato a mandare in giro voci dicendo: “Guarda che se tu non fai come dico io faccio saltare tutto”. A quel punto lì io ho rotto i rapporti con tutti. Però guardi che dagli atti è chiaro che ci sono anche le telefonate fra di loro che dicono che me la faranno pagare.
Dottor Gallinaro, il suo assistito per cosa è indagato?
In realtà l'ordinanza a lui non è stata ancora notificata, perché non è stato destinatario di alcuna misura cautelare. De Fecondo è indagato per millantato credito e per truffa aggravata ai danni dello Stato
Come spiega la vicenda della polizza ritenuta falsa?
Le do il primo dato: la polizia fideiussoria ritenuta falsa, fatto che nessuno dice, è stata pagata 156.000 euro, con tre bonifici. Non in contanti.
Quindi lui ha pagato questa polizza che poi è risultata falsa?
Sì e con bonifici. E’ tutto chiaramente documentato.
La querela, nei confronti dei due, perché non l'avete fatta nel 2019, quando sono accaduti i fatti, e l’avete presentata solo nel 2023?
Perché De Fecondo queste “sollecitazioni” alle assunzioni, 36 posti di lavoro, non le ha prese in considerazione. E' emersa la necessità quando ha avuto la certezza matematica, da parte della Regione Puglia, che la polizza fosse ritenuta falsa. La risposta ufficiale da parte della Regione Puglia, a seguito di una nota inviata da De Fecondo ad ottobre, è arrivata a dicembre. Nel frattempo è passato del tempo con la trasmissione della lettera della compagnia assicurativa che dice di non aver mai operato in Italia. A quel punto è stata depositata la denuncia-querela.
E’ stato di fatto eseguito il sequestro dei 3 milioni di finanziamento che la NIR ha ricevuto dalla Regione?
No, nella parte di questa ordinanza no, anche perché i famosi 3 milioni seguono un iter amministrativo, ed erano la prima tranche di 6 milioni di euro. Ma noi ad oggi non possiamo accedere alle attività d'indagine, perché De Fecondo non è destinatario di una misura cautelare e per questo non può fare richiesta di riesame, quindi non può accedere agli atti d'indagine. Cosa che potrà avvenire solo, immagino, nelle prossime settimane.
E sul fantomatico “gelato” che elementi in più può darci?
Il “gelato” in realtà è arrivato da Napoletano che avrebbe detto al vecchio avvocato di De Fecondo che se il progetto era stato approvato era solo sostanzialmente per merito dei fratelli Pisicchio.
E i 90.000 euro che De Fecondo doveva dare alla dottoressa Punzo sono stati mai dati?
No, perché lì in realtà c'era un accordo preliminare in cui De Fecondo avrebbe regalato loro, a progetto concluso, una volta che tutto era finito, il 2% del capitale sociale della NIR e il 2% all'ingegnere che aveva partecipato alla fase progettuale. Quando poi De Fecondo si rifiuta sostanzialmente di avallare le richieste rivolte da Napoletano e da Punzo per le assunzioni, comincia tutta un'attività denigratoria e informazioni fasulle circa una possibile revoca del progetto e tutto si ferma.