Cosenza, smantellata una rete di spaccio stupefacenti: 15 arresti
Il questore Spina: "Si vende droga a studenti davanti alle scuole, a extracomunitari. Abbiamo inferto una buona spallata al traffico in città"
Cosenza, blitz nelle piazze dello spaccio: 20 misure cautelari
La Polizia di Stato di Cosenza, nelle prime ore di oggi 14 marzo, ha eseguito 20 ordinanze di misure cautelari, 5 in carcere, 10 agli arresti domiciliari e 5 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina, hashish e marijuana, di estorsione e detenzione abusiva di armi.
L’operazione, denominata “Pressing”, è l’epilogo di un’intensa attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile cosentina, che ha consentito di cristallizzare una diffusa operatività degli indagati che, in un periodo di circa 12 mesi, hanno posto in essere un sistematico smercio di sostanze stupefacenti in città e nel suo hinterland: la continuità e la costanza nelle attività di spaccio, per i complessivi 30 indagati, emergono chiaramente da 200 capi d’imputazione formulati dalla Procura della Repubblica. Per l’esecuzione delle misure cautelari sono state impiegate circa 150 agenti.
Cosenza, blitz nelle piazze dello spaccio. Il questore Spina: “La droga era venduta davanti alle scuole”
Il questore Spina sul blitz ha dichiarato: "L'inchiesta conferma la pressione che stiamo esercitando sulle piazze di spaccio: si vende droga a studenti davanti alle scuole, a extracomunitari, a consumatori abituali. La vendita di stupefacenti nel capoluogo bruzio è elevata e crediamo di aver inferto una buona spallata alla rete che ne governa la commercializzazione". Le indagini, infatti, hanno consentito di individuare diverse piazze di spaccio a Cosenza, tra Via Popilia, Centro Storico e Autostazione, talune connotate da alta densità criminale altre frequentate da giovani e cittadini extracomunitari.
La capacità di alcuni indagati di attuare la propria forza intimidatrice al fine di recuperare i crediti derivanti dalla cessione di droga è emersa ed è perfino degenerata, in qualche occasione, in violente aggressioni fisiche.