Politica
Pd, la linea di Schlein: il partito è mio. Addio capibastone e cacicchi
Con l’incoronazione di Elly Schlein nasce il PdE e il messaggio della neo segreteria è chiaro: il partito è mio e lo gestisco da me
Matteo Renzi non ha avuto il coraggio di rifondare il Pd mentre Elly Schlein vuole iniziare una nuova storia: ANALISI
Con l’incoronazione di Elly Schlein, il nuovo Pd, pardon: il PdE, il Partito di Elly, ha preso il largo. E la rotta sembra essere assai chiara: il partito è mio e lo gestisco da me! Un messaggio chiaro soprattutto per coloro che, da capibastone o, più elegantemente da capicorrente, hanno prima fatto carte per la sua elezione e poi, d’un botto, si sono visti scaricati e, oltraggio nell’oltraggio, persino rinnegati: “Abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari”.
Parole di pietra scagliate in ogni direzione per sottolineare come la musica sia cambiata. Adesso c’è lei, punto! E tutti, a partire proprio dai “mammasantissima” delle tessere, dovranno fare i conti con il nuovo Nazareno, con una leadership che si è “servita” delle correnti ma che non intende essere “asservita” ad esse. Un programma politico chiarissimo: cancellare il PD per fondare il PdE! Estirpare, in luogo di rottamare? Macché! Si rottama ciò che era utile fino a ieri ed oggi è superato dai tempi. Mentre si estirpa una realtà che porta, per antonomasia, danno. Si estirpa un’erba infestante; ciò che è ritenuto -comunque- un male.
Ecco la profonda differenza che le parole evidenziano in tutta la loro potenza. C’è di più. Mentre Matteo Renzi aveva fatto della rottamazione dei "capibastone" un caposaldo identitario della propria ascesa politica e della propria campagna elettorale contro lo sfidante alle primarie Pierluigi Bersani, Elly Schlein non ha disdegnato l’appoggio di alcune riconosciute e storiche correnti per farsi eleggere e poi voltare loro le spalle.
Due stili che rappresentano plasticamente due culture politiche alternative. L’una sfacciatamente e lealmente contro che è costata a Matteo Renzi e al suo Governo, dopo il 40% delle europee 2017, un isolamento abissale, l'altra caratterizzata da tanta buona creanza: l’appello all’unità è un bel biglietto da visita per l’esterno, ma -sul versante interno- animata, se le parole hanno ancora un senso, da una latente volontà epurativa e macchiata (chissà se in modo irreparabile) da un grave peccato originale.
Nel PD chi tocca le correnti rischia di rimanere folgorato! A questo inevitabile destino c’è un’unica alternativa: disfarsi del PD e iniziare una nuova storia a sinistra. Ciò che Matteo Renzi non ha avuto il coraggio di fare e quello che invece sembra essere proprio l'obiettivo politico di Elly Schlein e del suo PdE.