Caso Toti, Crosetto: "Con questa logica si possono arrestare pure i giudici"
Il ministro della Difesa: "Nessun vantaggio personale e privato. Hanno agito perché c'erano le elezioni. Io avevo predetto tutto"
Crosetto: "Il caso Toti mi ricorda molto la vicenda di Fitto. Erano tutte accuse false"
Guido Crosetto punta il dito apertamente contro i giudici per l'inchiesta che ha portato all'arresto di Giovanni Toti. L'attacco del ministro della Difesa è durissimo. "Con la logica usata per Toti (a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato) - scrive Crosetto su X - possono arrestare la quasi totalità dei sindaci, dei presidenti di Regione, dei dirigenti pubblici. Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei magistrati. La carcerazione preventiva non nasce come strumento di intimidazione o per aumentare l'audience di un'inchiesta. Nasce per impedire la reiterazione di reati gravi, la fuga o l'inquinamento delle prove. Non è questo il caso, tanto più che sono passati 5 mesi dalla richiesta di misure cautelari alla loro esecuzione e che, come ha dichiarato lo stesso Procuratore, l'accertamento dei fatti risale ad oltre un anno fa".
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"Se quindi - prosegue Crosetto - la misura cautelare non trova giustificazione proprio nei tempi stessi di cui ci ha informati la Procura perché è stata voluta ed attuata in questi modi ed in questi tempi? Perché c'erano le elezioni, è stata la risposta. Ma Toti non è candidato a queste elezioni. Mi dispiace usare questa frase ma lo farò ugualmente: lo avevo predetto con largo anticipo. Ricordo - conclude Crosetto - inchieste simili. La più grave ed eclatante riguardò Fitto. Assolto da ogni accusa. Perché erano tutte false. Dopo anni di inferno. Sarà così anche in questo caso? A me sembra di sì, avendo letto le carte pubbliche e vedendo che il pm arriva dalla stessa Procura che colpì Fitto".