Dal romagnolo al vivaro-alpino, l'allarme per le lingue a rischio estinzione
La piattaforma globale di apprendimento delle lingue Preply stila la classifica: Italia ha 21 realtà a rischio, tra cui il sardo logudorese
Lingue a rischio estinzione, il report di Preply
L’Italia è al 35° posto nella classifica dei Paesi analizzati sul piano della diversità linguistica. Secondo il report pubblicato da Preply, piattaforma globale di apprendimento delle lingue, sarebbero 21 le realtà linguistiche a rischio estinzione. In particolare nello studio viene segnalato prioritariamente il vivaro-alpino, dialetto della lingua occitana diffuso in Calabria a Guardia Piemontese (CS) e in alcune valli occitane del Piemonte; lo parlano correntemente solo 200.000 persone.
Scendendo di un gradino nella scala di pericolo, le lingue minacciate sono il romagnolo, dialetto gallo-italico proprio della Romagna e delle Marche Settentrionali, parlato da 1,5 milioni di persone, e il sardo logudorese, parlato da circa 500.000 persone e rappresenta la variante più conservativa della lingua sarda. È diffusa nella zona della Barbagia, in buona parte dell’area di Capo di sopra dell’Isola e nelle isole linguistiche di Luras e Olbia.
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La classifica è stata stilata a valle di un'analisi multifattoriale: la globalizzazione, lo spopolamento di alcune aree e l’attrattiva verso le lingue più “spendibili” dal punto di vista lavorativo.
Un altro fattore di rischio è l’accessibilità al sistema di istruzione – con insegnamenti impartiti in lingua madre locale. A proposito, i dati Unesco, a circa il 40% delle popolazioni non è garantita questa opportunità e di conseguenza resta tagliata fuori anche la trasmissione del patrimonio di tradizioni e culture.
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Preply, la Top 10 mondiale delle lingue in via di estinzione
Il Paese con il numero più alto di lingue minacciate, afferma Preply, è la Guinea, che ne conta ben 367. Seguono la Papua Nuova Guinea, con 345 lingue a rischio, e l’Indonesia, dove se ne contano 267. Il 4° posto della classifica è occupato dall’Australia che, con un totale di 231 idiomi in pericolo, è anche il Paese con il più alto numero di lingue considerate “in pericolo critico”, ben 133.
Al 5° posto c’è l’India, con 201 lingue minacciate; Brasile e Cina occupano la 6ª e la 7ª posizione con 180 e 147 lingue a rischio, seguite da Niger (146) e Nigeria (142). A chiudere la Top 10 “dei peggiori” sono gli Stati Uniti d’America, con 124 lingue minacciate. Tra queste, ad esempio, il Lakota, un tempo lingua principale della tribù di nativi americani conosciuta come Teton Sioux, oggi è parlata correttamente da appena 2.000 persone.