"Delmastro premeva per avere la relazione". Rinvio a giudizio, le motivazioni

Il sottosegretario ha ottenuto così le carte segrete del caso Cospito dal Dap. Il patto con Donzelli prima dell'intervento in Aula

Di Redazione Cronache
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Andrea Delmastro
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Caso Delmastro, "il sottosegretario ha violato il dovere di segretezza"

Lo scontro tra governo e magistratura non si placa, soprattutto dopo la decisione presa dal gip di rinviare a giudizio Andrea Delmastro per il caso Cospito, ribaltando il giudizio dei pm che spingevano per l'archiviazione. L’esponente di Fratelli d’Italia è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio per aver fornito al suo collega di partito Giovanni Donzelli notizie riguardo i colloqui dell’anarchico in carcere. Informazioni che poi il fedelissimo di Meloni ha utilizzato per attaccare il Partito Democratico. Ma dalle carte dell’inchiesta spunta adesso - si legge su Repubblica - una circostanza inedita che il giudice ha però valutato nella decisione di rinviare a giudizio Delmastro. La procura di Roma scrive che il sottosegretario "ha violato il dovere di segretezza imposto" ad atti "non accessibili per ragioni di ordine e sicurezza pubblica".

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Prima, però, - prosegue Repubblica - avrebbe anche spinto per ottenere le informazioni che servivano a Donzelli presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Il 29 gennaio 2023 arriva sul telefono del capo del Dap Giovanni Russo una chiamata di Delmastro. Il sottosegretario chiede "le informative sia del Gom che del Nic sul caso Cospito. Delmastro chiede a Russo le relazioni dei corpi di custodia e d’indagine della penitenziaria. Lo dice l’ex capo del Gom Mauro D’Amico ai pubblici ministeri: "Il 30 mattina la segretaria del Dap continuava a premere per ottenere la relazione". L’orario di consegna è previsto per le 14.30 del giorno successivo. E c’è un motivo: nel pomeriggio del 30 Donzelli deve intervenire in Aula (alla fine ci sarà un rinvio al giorno dopo). Negli atti c’è scritto "a limitata divulgazione". Ma il contenuto del fascicolo viene lo stesso raccontato in Aula da Donzelli.