Denise, la Commissione d’inchiesta annaspa. Nel vaso di Pandora? La politica

di Elisa Scrofani
Denise Pipitone
Cronache
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Mentre si dava ormai vicina la data per l’istituzione della Commissione d’inchiesta parlamentare su Denise Pipitone, la bimba sparita da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, si scopre che dietro le lungaggini tra le quali ci si dimena da mesi c’è l'ostruzionismo politico. 

Se alcuni gruppi politici hanno cercato di velocizzare l'istituzione della Commissione proponendo la sede legislativa (a cui in un secondo momento, per motivi tecnici, si è dovuto rinunciare) e nessun emendamento, altri hanno fatto opposizione. In tutto, ha rivelato ieri a “Ore14” il deputato della Lega Igor Iezzi, sono stati presentati una ventina di emendamenti. 

In particolare, 16 di essi provengono da un gruppo politico di maggioranza. Incalzato da Affaritaliani.it, Iezzi ha rivelato che il partito in questione è quello di Matteo Renzi, Italia Viva. Il Capogruppo Lega in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, in collegamento con la trasmissione, ha parlato di scambi politici. In sostanza, la Commissione su Denise costituisce un oggetto di scambio per ottenere altre nuove commissioni. Ma non è finita qui. Iezzi, quando Affaritaliani.it chiede quali siano le nuove commissioni volute da Italia Viva, cita la commissione d’inchiesta sulle fake news

Ora, mentre per il prossimo martedì si attende il voto agli emendamenti sulla Commissione proposta per Denise (qui le proposte emendative: PDF), oltre agli interrogativi che assillano in primis la mamma e il papà di Denise, Piera Maggio e Piero Pulizzi, sul perché non si voglia far luce una volta per tutte sulle indagini, aperto il vaso di Pandora spunta un'ombra impietosa: davvero si vuole usare questa vicenda per aprire una trattativa politica?

 

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