Denise Pipitone, pm imputata chiama a testimoniare il capo dei servizi segreti
La lista testi è stata depositata nella prima udienza del procedimento in cui il magistrato Maria Angioni è accusata di false informazioni al pm
Caso Pipitone, l'ex pm inserisce magistrati e l'attuale direttore dei servizi segreti dell'Aise nella lista dei testi da ascoltare nel processo a suo carico
Il legale dell'ex pm Maria Angioni ha chiesto di ascoltare 14 testimoni nel processo a suo carico in relazione al caso della scomparsa di Denise Pipitone, tra cui magistrati e l'attuale direttore dei servizi segreti dell'Aise.
La lista testi è stata depositata dall'avvocato Stefano Pellegrino nel corso della prima udienza del procedimento, che si svolge davanti al giudice monocratico di Marsala, in cui il magistrato è accusata di false informazioni al pm.
La richiesta di ascoltare il direttore dell'Aise, Giovanni Caravelli, viene ritenuta necessaria per "riferire in ordine alle attività compiute, alle iniziative poste in essere, alle informazioni raccolte o fornite in ordine al rapimento di Denise Pipitone alla procura della Repubblica di Marsala e alle diverse forze di polizia giudiziaria, specificando i nomi dei magistrati o dei vertici od operatori di pg con cui l'Aise si tenne in contatto nel 2004 e negli anni successivi".
Tra i nominativi per cui si richiede l'audizione in aula, ci sono anche quelli dell'ex procuratore capo di Marsala, Antonino Silvio Sciuto, oggi in pensione, e l'ex sostituto procuratore Luigi Boccia (adesso in servizio alla procura di Pistoia) tra i primi titolari dell'inchiesta assieme alla Angioni. Oltre ai due magistrati, il legale dell'imputata ha chiesto di ascoltare anche periti e investigatori di polizia giudiziaria che nel corso di questi 17 anni si sono occupati delle inchieste sulla sparizione della bimba.
Tra questi, l'informatico Gioacchino Genchi, l'ex dirigente del commissariato di Mazara del Vallo, Antonio Sfameni, e la moglie Stefania Letterato, ex ufficiali dei carabinieri, ma anche Piera Maggio, madre di Denise e un giornalista. "Non sono soltanto le stragi della Repubblica a meritare attenzione, ma anche la scomparsa di un bimba è un motivo per andare fino in fondo", ha detto il magistrato Maria Angioni al termine dell'udienza. "Ognuno in questa vicenda ha fatto il suo dovere secondo le prerogative", ha aggiunto, riferendosi a "testimoni che nell'ambito delle nuove indagini hanno riferito particolari fini ed allora inediti".
Il magistrato era in servizio a Marsala all'epoca della scomparsa della piccola a Mazara del Vallo - avvenuta il primo settembre 2004 - ed è stata tra i primi pm titolari dell'inchiesta. "Cerco di valorizzare questo processo - ha aggiunto la Angioni all'uscita dal tribunale di Marsala - perché credo che arriverà a un esito positivo di ristabilimento della verità e aiuterà a capire cosa è accaduto in quegli anni. I testimoni verranno a dire la verità con la massima responsabilità e tutto ciò ci aiuterà".