Donna trans, 60 interventi correttivi dopo l'operazione sbagliata all'estero

La donna è stata vittima di negligenza medica in un centro all’estero che le è costato una lunga serie di interventi correttivi in Italia

redazione cronaca
Cronache

Una transizione di genere all'estero finita male: il recupero grazie all'equipe veneta

Il calvario di questa donna, residente di provincia di Castelfranco Veneto, è iniziato anni fa, quando era stata costretta dalle circostanze a migrare all’estero per completare la riassegnazione del genere femminile, o in altre parole, il cambio di sesso.

Come racconta Il Gazzettino, l’intervento disgraziatamente le ha riportato molti danni fisici a cui con il tempo si sono sommati quelli psicologici. Per rimediare alla barbarie di medici incompetenti all’estero, sette anni fa la donna ha iniziato a sottoporsi a una serie di interventi correttivi per alleviare i danni accumulati; un’esperienza traumatizzante per chiunque.

Il faticoso percorso di “riabilitazione” della donna è stato guidato dall’equipe dell’Azienda ospedaliera di Padova. Il direttore generale dell’Usl della Marca, Francesco Benazzi, che per primo si era confrontato con la signora all’inizio dell’iter ospedaliero, ha evidenziato l’importante traguardo di aver avuto, lo scorso 7 marzo, l’approvazione unanime della giunta regionale sul progetto per il nuovo Centro di riferimento regionale per i disturbi dell’identità di genere. La struttura sarà ospitata dall’unità di Medicina della riproduzione in via Modena a Padova.

In proposito, il professor Garolla, che coordina il team specializzato, conferma l'altissima richiesta di questo tipo di prestazioni mediche: “Nel giro di un paio d’anni le persone seguite sono passate da 38 a 200. Dal 2021 il carico di lavoro è cambiato perché abbiamo ricevuto l’autorizzazione alla prescrizione di terapie ormonali sostitutive, così coloro che scelgono di assumere questi farmaci non li pagano”.

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