Dossieraggio, spunta l'audio di Striano: "Prendo un aereo e vado dall'altra parte del mondo. L'unico che paga sono io"

Lo sfogo con un amico del tenente accusato di aver scaricato illegalmente 230mila file, finisce agli atti dell'inchiesta: "Sono a pezzi"

di redazione cronache
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MELILLO E CANTONE
Cronache

Dossieraggio, lo sfogo di Striano: "Le cose che abbiamo fatto insieme addebitate tutte a me"

L'inchiesta relativa ai file scaricati illegalmente, che coinvolge l'ex magistrato Antonio Laudati e il tenente Pasquale Striano, si allarga ulteriormente. La Procura di Perugia ha scoperto nuovi accessi abusivi fatti da Striano, qualcosa come 10mila al giorno un totale di 230mila. Agli atti dell'inchiesta per il dossieraggio finisce anche una telefonata fatta da Striano a un amico, si tratta di uno sfogo in cui però Striano dice alcune frasi enigmatiche, tipo "le cose che abbiamo fatto insieme sono state addebitate tutte a me", come se parlasse di altre persone coinvolte. La telefonata - in base a quanto risulta a Il Giornale - è del 27 febbraio 2024. Da mesi la notizia dell'indagine a suo carico è di dominio pubblico, e siamo alla vigilia dell'interrogatorio a Perugia in cui Striano si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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Il finanziere - cacciato dalla Dna dopo l'arrivo del nuovo procuratore nazionale Giovanni Melillo - spiega: "La settimana scorsa - riporta Il Giornale - mi è arrivato l'avviso che dovevo fare l'interrogatorio a Perugia domani, però lo rinvio perché praticamente mi hanno addebitato pure quando sono andato a pisciare fuori dall'orario di servizio, non hai idea". Striano sembra in parte rassegnato di fronte a un'eventuale condanna quando dice, "dammi quello che vuoi, che devo fare?". E aggiunge: "Poi dopo mi piglio un aereo me ne vado dall'altra parte del mondo e mi vivo la mia vita lontano". L'interlocutore gli domanda: "Ma quelli dell'ufficio che lavoravano con te?». Striano sembra tirare in ballo gli ex colleghi: "Non so niente. So solamente che le cose che abbiamo fatto insieme sono state addebitate tutte a me. Poi li chiamerò uno per uno, ma io non voglio che nessuno ci rimetta le penne".