Emanuela Orlandi, il legale su Affari: "C'è chi lavora per non trovare verità"

L'appello del legale della famiglia, Laura Sgrò, ad Affari: "Commissione d'inchiesta? Gli uomini 'di buona volontà' si attivino"

di Eleonora Perego
Emanuela Orlandi
Cronache

Emanuela Orlandi, 40 anni di misteri e depistaggi. L'avvocato Sgrò ad Affari: "Positivo il dialogo tra le Procure"

“Siamo contenti che ci sia un’interlocuzione tra le due Procure”. Così Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, ad Affari sulla trasmissione degli atti da parte del Promotore di giustizia Vaticano alla Procura di Roma. Ricorrono oggi i 40 anni dal giorno in cui la giovane scomparve nella Capitale; e da allora la ricerca della verità ha sempre trovato molti ostacoli, che hanno di fatto coperto i responsabili del rapimento. Piste percorse e ripercorse più volte, depistaggi, segreti e personalità di spicco coinvolte non hanno mai scoraggiato il fratello Pietro Orlandi dal voler far luce sul mistero che circonda Emanuela.

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Così come il legale Laura Sgrò, che ad Affaritaliani.it dichiara: “Quarant'anni sono tanti. Mi auguro che la documentazione fornita alla Procura di Roma sia rilevante e che il Vaticano continui a collaborare fattivamente con la Procura stessa. Sono tante le cose da chiarire, e noi restiamo a disposizione nel rispetto del segreto istruttorio. Non abbiamo delle piste in cui crediamo più di altre; abbiamo a cuore soltanto la verità. Qualunque strada le Procure stiano percorrendo l’augurio è che sia quella giusta, che porti a sapere cosa è capitato a Emanuela” continua Sgrò.

Emanuela Orlandi, 40 anni di misteri. L'avvocato Sgrò ad Affari: "La Commissione d'inchiesta non ha colore politico"

La vicenda di Emanuela, però, non è isolata, e anzi sarebbe solo il tassello di un puzzle molto più grande e complesso: “Nel 1983 non scomparvero solo Emanuela e Mirella, ma anche tante altre ragazze, non furono casi isolati – spiega l’avvocato ad Affaritaliani.it – C’è tanto in gioco, interessi nei confronti dei quali la Procura di Roma si è battuta fortemente per 40 anni cercando di trovare la verità. Ma con la stessa forza ci sono state delle forze opposte che hanno lavorato perché la verità non si trovasse”.

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Il Vaticano, che dallo scorso gennaio ha deciso di indagare per davvero su chiaro input di Papa Francesco, sta provando a rileggere la mole di atti, documenti, testimonianze raccolte in tutto questo arco di tempo. E anche la procura di Roma è tornata ad approfondire alcuni capitoli della vicenda. 
E il tutto si svolge, mentre in Parlamento si dibatte sull'opportunità o meno di istituire una commissione d'inchiesta: "La famiglia Orlandi ritiene che gli ideali della verità e della giustizia non abbiano colore politico e non appartengano a nessun partito, ma a tutti gli uomini di buona volontà – dichiara ancora l’avvocato Sgrò ad Affari ­– Per tale motivo, rivolgiamo un appello alla presidente Giorgia Meloni, con l'auspicio che possa contribuire, nel rispetto dei ruoli, alla ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela e al contempo a chiarire tutti i fatti che in questi quaranta anni hanno segnato l'Italia e sono ancora rimasti oscuri. Sono rimasti buchi neri nella storia di Italia. Capire cosa è successo a Emanuela può aiutare forse a capire anche alcuni pezzi della storia del nostro Paese”.

E domenica prossima, annuncia Sgrò su Affari, ci sarà un nuovo sit-in organizzato dalla famiglia Orlandi, che partirà dalla piazza situata alla fine di via Conciliazione, e che confluirà in piazza San Pietro al momento dell’Angelus: “L’auspicio della famiglia è che il Santo Padre ricordi con parole di speranza la prossima domenica, durante l'Angelus, Emanuela, una sua cittadina che manca da quaranta anni. Sarebbe un gesto importante, di carità, in pieno spirito evangelico, che metterebbe fine a ogni polemica e rafforzerebbe la volontà di tutti nel cercare la verità".

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