Eredità Agnelli, la giudice accoglie la richiesta di Margherita. Ecco che cosa cambia nel processo
I legali degli Elkann: memorie in larga parte inammissibili
Eredità Agnelli, Margherita ottiene quello che voleva. Ma gli Elkann minimizzano
La faida tra Margherita Agnelli e i fratelli Elkann prosegue. La guerra legale per l'eredità dell'avvocato Gianni Agnelli e di sua moglie Marella Caracciolo fa segnare un punto a favore della mamma di John, Lapo e Ginevra. Il tribunale civile di Torino ha accolto ieri infatti la richiesta dei legali di Margherita di acquisire nel giudizio gli atti del procedimento penale e ha ammesso il deposito da parte dei fratelli Elkann dell’originale dell’accordo transattivo del 18 febbraio 2004, cioè - riporta Il Corriere della Sera - quello che stabiliva l’eredità di Gianni Agnelli. Le note dei legali delle due parti danno una lettura divergente della decisione del giudice. Gli avvocati di Margherita "prendono atto con soddisfazione che in pieno accoglimento di quanto richiesto" è stata disposta "l’integrale acquisizione nel processo civile di tutti gli atti e i documenti relativi ai riscontri del procedimento penale".
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Secondo i legali di John, Lapo e Ginevra Elkann, "le memorie depositate da Margherita sono state dichiarate in larga parte inammissibili". L’impatto della documentazione penale sul giudizio civile potrebbe essere rilevante perché il tema di fondo è sempre la residenza di Marella Caracciolo: in un caso (penale) per stabilire se sono stati commessi reati fiscali nel costruire una residenza fittizia in Svizzera; nell’altro (civile) per stabilire se la successione debba essere regolata dal diritto svizzero o italiano.