Eutanasia, l’appello di Fabio: “Gentile Stato italiano, aiutami a morire”
Fabio ebbe un’emorragia arteriosa e da 18 anni riesce a muovere solo gli occhi. L’appello sui social: “Ogni giorno la mia condizione diventa più insostenibile”
Eutanasia, Fabio e l’appello sul fine vita: “Gentile Stato Italiano, aiutami a morire”
“Gentile Stato Italiano, da 18 anni sono ridotto così. Ogni giorno la mia condizione diventa sempre più insostenibile. Aiutami a morire”. Il 47 enne Fabio Ridolfi non si nasconde, rende nota la sua identità e con un appello via social, scritto con un puntatore oculare, si rivolge direttamente allo Stato Italiano.
Fabio Ridolfi vive totalmente immobilizzato e per farsi comprendere utilizza un lettore oculare. Questa è la sua esistenza da 18 anni, da quel lontano 2004 in cui ebbe un malore improvviso, un’emorragia arteriosa che gli provocò una tetraparesi irreversibile. Fabio aveva solo 27 anni e da quel giorno riesce a muovere solo gli occhi.
Dal 2006 il 47enne marchigiano chiede di poter porre fine alla sua vita senza ricevere nessuna risposta dalle istituzioni. Nel 2020, seguito dall’Associazione Coscioni, avvia tutte le pratiche per poterne fare richiesta, ma dal 15 marzo tutto tace dal Comitato Etico Regione Marche. L’Associazione Coscioni fa sapere che “ancora non è arrivato nessun parere, né sulle sue condizioni né sulle modalità per poter procedere con suicidio medicalmente assistito”.