Economia

Garavaglia: "Reddito di cittadinanza al 50% per gli stagionali del turismo"

L’idea del ministro per incentivare l’occupazione nel comparto, in ripresa dopo due anni di stop forzato causa Covid. Ma è la strada giusta?

RdC al 50% per chi accetta un lavoro nel turismo

Ora non ci saranno più scuse: per evitare la carenza di personale nel mondo del turismo, della ristorazione e dell’ospitalità, il ministro Massimo Garavaglia lancia una proposta: ridurre al 50% il reddito di cittadinanza al percettore che accetta un lavoro nel settore. Si tratta di un’idea che metterebbe fine in un colpo solo a diversi “tormentoni” estivi: la voce di chi dice che non si trovano lavoratori perché il reddito di cittadinanza è più “conveniente”; la risposta dei potenziali impiegati che lamentano condizioni usuranti e il rischio che con la fine dell’estate si debba tornare nuovamente a percepire il sussidio; la necessità di far ripartire un comparto che valeva il 13% del pil prima della pandemia e che oggi deve ricominciare quasi da zero. Il boom delle prenotazioni, infatti, non riporta magicamente le lancette indietro di due anni. 

 

SEI D'ACCORDO CON LA PROPOSTA DI GARAVAGLIA? 

 

Il tavolo congiunto e la reintroduzione del voucher

Il ministro Garavaglia ha annunciato un tavolo di consultazione con il collega del Lavoro Andrea Orlando e con gli operatori per cercare di capire che cosa fare nell’immediato per risolvere rapidamente la sistemica carenza di personale. “Per il reddito di cittadinanza e Naspi credo che abbiamo bisogno di un aggiustamento radicale” ha detto il ministro del Turismo, che propone “un’uscita graduale” del reddito di cittadinanza, ipotizzando un taglio del 50% per gli stagionali che accettino un impiego. Garavaglia, inoltre, ha rilanciato la possibilità di reintrodurre i voucher, nel settore agricolo e turistico. «Uno strumento efficace per il contrasto del lavoro nero» che «consente l’integrazione salariale, per chi lo vuole, in maniera semplice e trasparente» è la posizione del ministro.

Riaprire i flussi migratori

Un’altra ipotesi sul tavolo è quello di ampliare il numero di stranieri ammessi in Italia. “Dobbiamo prendere degli stranieri altrimenti gli alberghi non riescono a lavorare” ha spiegato il ministro. Per il 2022 la quota del decreto flussi è fissata a 69.700 lavoratori stranieri, mentre lo scorso anno erano stati 30.850. 

Rondinelli (M5S): “Il reddito di cittadinanza non è il male assoluto, il problema è la qualità del lavoro”

Il reddito di cittadinanza "non è il male assoluto del mercato del lavoro italiano e se i vari Renzi, Garavaglia o Meloni continuano a gettare fango su questo strumento di contrasto alla povertà è solo per fare propaganda, incapaci di presentare almeno un'alternativa valida. Il vero nodo del mercato del lavoro in Italia è la qualità del lavoro stesso". Lo dice Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

"Milioni di cittadine e cittadini italiani conoscono la verità - continua - perché a differenza di questi politici vivono sulla loro pelle la vergogna di buste paga da fame e lo sfruttamento con orari di lavoro insostenibili. Noi una proposta ce l’abbiamo e si chiama salario minimo subito, loro? Solo arroganza e distacco dall’Italia reale", conclude.

 

 

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