Ferragni, non solo uova e Balocco. Beneficenza, la gaffe del supermercato
Non è la prima volta che i Ferragnez ricorrono all'escamotage della solidarietà. Era già successo ad una festa di compleanno di Fedez in un Carrefour
Ferragni, non solo uova e Balocco. Beneficenza anche nel 2018 durante il compleanno di Fedez
Nel 2018, per i 29 anni di Fedez, Chiara Ferragni e la madre del rapper organizzarono una festa a sorpresa in un supermercato del City Life di Milano. Serata ovviamente vissuta in diretta social. Alle prime critiche per lo spreco di cibo, la coppia decise di fermarsi e postare delle scuse. Individuando una via d'uscita: "Diciamo che lo diamo in beneficenza". Lo riporta il 'Corriere della Sera'.
Non è la prima volta che in questi anni il brand Ferragnez — 30 milioni di follower lei, 15 lui per un giro di affari, pure quello, milionario — ha dovuto fare i conti con i danni di immagine che si è autoinflitto.
IL VIDEO DEL SUPERMERCATO
Se Fedez è più fumantino (del resto è rapper) e quindi fisiologicamente portato a parlare senza freni, Chiara Ferragni è decisamente più stratega (del resto è imprenditrice) e quindi naturalmente predisposta a soppesare con attenzione parole e azioni perché una pubblicità negativa può nuocere terribilmente alla sua azienda.
Il doppio caso della beneficenza che tanto benefica non era (pandoro e uova di Pasqua, a questo punto mancano i torroni) è solo l’ultimo di una coppia che ha reso la propria vita un reality permanente su Instagram.
Già da qua si parte, dalla costante esposizione mediatica dei figli […] «Ci metti un minuto Leo. Fai un sorriso poi hai finito e puoi continuare a disegnare». Parole che avevano colpito: la tata che dà istruzioni al piccolo così la mamma può creare un contenuto accattivante.
[…] Non avevano fatto una bella figura al compleanno di lui, organizzato in un supermercato Carrefour (a casa Ferragnez lo sponsor non manca mai) quando i prodotti alimentari erano stati utilizzati come oggetti di «divertimento»: balli con la verdura in mano, il lancio di un panettone, calci ad alcuni pupazzi, bottiglie di vino rotte. Un «divertimento vandalico» che aveva indignato e a cui loro avevano risposto decidendo di dare del «cibo ai più bisognosi». Beneficenza anche allora, il coniglio che nel cappello di chi sbaglia pare essere la miglior garanzia di toppa al buco.
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Passi falsi. Come quando per il cocktail party d’inaugurazione del suo nuovo store, Chiara Ferragni aveva indetto un concorso abbastanza particolare: «Se nel negozio di Roma spendete almeno 150 euro avete la possibilità di vincere un ingresso al mio cocktail party». Praticamente un biglietto della lotteria a 150 euro.
[..] presentarsi in elicottero per un aperitivo su un ghiacciaio in Svizzera (dove l’imprenditrice digitale si trovava in vacanza) con un gruppo di amici assomigliava molto a un biglietto da visita con su scritto Tafazzi. Come non era stato decisamente accorto Fedez che dopo aver dichiarato che non sarebbe mai più tornato a Dubai perché «è una Disneyland con i cadaveri sotto al tappeto», era volato negli Emirati Arabi per una vacanza con tutta la famiglia.
Per chi si presenta spesso come un paladino della giustizia è arduo comportarsi sempre da duro e puro. Come aveva rivelato un paio di anni fa L’Espresso anche Fedez per i suoi affari aveva accettato di autocensurarsi: il gruppo Be, suoi azionisti e finanziatori, gli aveva imposto di «non rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario e assicurativo che cagionino un danno alla società». In fondo la cinica verità è che tutti noi abbiamo un prezzo.
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