Firenze, trave progettata male e fissaggio mancante. Quei morti "invisibili"

Gli inquirenti sono a lavoro per scoprire le cause del crollo: coinvolte decine di ditte subappaltatrici. Poi "c’è il problema di abbinare i nomi ai corpi"

Di Redazione Cronache
Tags:
crollo cantiere esselungastrage firenze
Firenze, crollo cantiere Esselunga
Cronache

Firenze, il mancato fissaggio e il progetto sbagliato. Il dramma degli operai senza identità

Il crollo della trave nel cantiere di Esselunga a Firenze continua a tenere banco e far discutere. Mentre il quinto operaio è ancora sotto le macerie da venerdì scorso e ci sono quattro morti accertati, gli inquirenti cominciano a lavorare sulle possibili cause del cedimento della struttura. La trave crollata nel cantiere di via Mariti - si legge sul Quotidiano Nazionale - potrebbe avere avuto un errore di progettazione. Uno svarione che potrebbe aver causato il crollo durante la costruzione del supermercato Esselunga. Ma c’è di più: la trave avrebbe avuto bisogno di un ulteriore fissaggio. Che non sarebbe avvenuto. Una dimenticanza che potrebbe aver avuto un ruolo nella dinamica del cedimento. Il crollo è avvenuto alle 8.52 del mattino. La trave è venuta giù mentre gli operai gettavano qualche metro cubo di cemento. Ma lo scheletro della struttura, è l’ipotesi, sarebbe stato fin dall’inizio concepito con un vizio che ne avrebbe minato la stabilità.

Leggi anche: "Strage a Firenze? Imprese a caccia di risparmio e operai incapaci". Le cause

Leggi anche: Strage Firenze, 60 subappalti. "Fanno concorrenza sleale a quelle più serie"

Ora - prosegue il Quotidiano Nazionale - saranno decisivi i video che hanno filmato il disastro per ricostruire la dinamica del cedimento. Nell’inchiesta al momento non ci sono indagati. Quando arriveranno le prime relazioni dai vari organismi di polizia giudiziaria potrebbero esserci le eventuali iscrizioni di garanzia. Il problema dell’elemento specifico non fissato – in linguaggio tecnico si chiama “dente” – rimane comunque sul tavolo. L’opera coinvolge decine di ditte nelle varie fasi di costruzione. Solo tre quelle a cui appartenevano gli otto tra vittime e feriti. "C’è il problema di abbinare i nomi ai corpi. Perciò è iniziata anche una complessa attività di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, avviata con l’ausilio di esperti e che richiede competenze specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche", ha detto il procuratore capo di Firenze Filippo Spezia. Su quattro extracomunitari (tre morti e il disperso; la quinta vittima è l’italiano Luigi Coclite) due sono irregolari col permesso di soggiorno, ha confermato il procuratore.