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Cronache
Strage Firenze, 60 subappalti. "Fanno concorrenza sleale a quelle più serie"
Firenze, crollo al cantiere Esselunga

Strage Firenze, l'operaio disperso e le difficoltà  a raggiungerlo: "Rischia di crollare tutto se interveniamo"

Il tragico bilancio per il crollo del cantiere Esselunga a Firenze è fermo a quattro morti e un disperso. L'operaio che ancora manca all'appello sarebbe stato individuato ma intervenire è molto rischioso. A spiegare nel dettaglio che cosa sta accadendo ci pensa uno dei massimi esperti di soccorsi, che ha lavorato - si legge su Il Corriere della Sera - ai casi più drammatici degli ultimi anni in Italia. Dal terremoto in Abruzzo, a Rigopiano, fino al crollo del ponte Morandi. Si tratta di Alessandro Susini, 65 anni, veterano dei Vigili del fuoco in forza all’Usar, lo speciale nucleo per le attività di soccorso tra le macerie dopo terremoti, crolli o esplosioni. Da venerdì è impegnato a Firenze nella ricerca degli operai che si trovavano nel cantiere del supermercato. A quasi tre giorni di distanza dal crollo manca ancora un operaio all’appello. "La difficoltà più grande - spiega Susini - è mettere in sicurezza il cantiere, ci sono travi che non sono stabili e che rischiano di scivolare, portandosi dietro altri pezzi della struttura. Questo fa rallentare le ricerche". Ma emergono anche dettagli sulle ditte appaltatrici e si scopre che le società coinvolte sarebbero addirittura oltre sessanta.

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Arrivano - prosegue Il Corriere - da varie province toscane ma anche dalla Lombardia, dal Veneto, dall’Emilia, dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo, da mezza Italia. Ci sono società con qualche decina di dipendenti ma anche molte ditte individuali, tutte con un lavoro specifico da fare: da chi installa travi prefabbricate a chi riveste i muri, a chi si occupa dei pavimenti. E ancora, c'è chi mette le gru, chi smaltisce i rifiuti, chi fa gli impianti idraulici... E avanti così, per oltre sessanta ditte subappaltanti, 35 quelle che si occupano di edilizia. Un nugolo di imprese con in cima, a governare il tutto, la Attività Edilizie Pavesi (Aep), l’appaltatrice alla quale l’immobiliare Villata del gruppo Esselunga ha affidato l’esecuzione dei lavori.

"Con la conseguenza però di avere immobili di qualità sempre più bassa e una scarsa sicurezza dei lavoratori — fa notare Marco Carletti, segretario generale provinciale a Firenze della Fillea, sindacato dei lavoratori edili — Ci sono ditte che si costituiscono il giorno prima dell’apertura del cantiere e chiudono dopo due mesi. Dov’è finita la qualificazione? A chi ti rivolgi se poi qualcosa non va? In un sistema del genere le imprese serie hanno difficoltà a rimanere sul mercato per via dei costi".

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