Foggia, il panettiere-killer confessa: "Le chat di mia moglie col vicino"
L'uomo ha massacrato l'amante della moglie e ucciso la figlia 16enne che ha fatto da scudo alla madre. Voleva far fuori anche il piccolo: "Dov'è il bambino?"
Panettiere confessa gli omicidi della figlia e del vicino
Taulant Malaj, il panettiere albanese di 45 anni che ieri a Torremaggiore (Foggia) ha ucciso la figlia 16enne e il suo vicino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo il duplice omicidio. Quando i militari lo hanno bloccato aveva ancora gli abiti insanguinati e aveva abbandonato l'arma del delitto, un coltello da cucina, all'interno della propria autovettura.
Uccide figlia: bimbo salvo perché si è nascosto dietro il divano
Come scrive l’Ansa, il figlio di 5 anni si è salvato nascondendosi dietro il divano del soggiorno di casa. L'assassino era molto legato al figlioletto: lo testimoniano le numerose foto pubblicate con il bambino sul suo profilo Facebook. Sabato notte, dopo la strage, i primi ad arrivare in casa - a quanto si apprende - sarebbero stati il fratello dell'assassino reo confesso e la cognata. Sarebbero stati loro due a trovare il bambino nascosto dietro al divano. Quest'ultimo, quando sono arrivati i carabinieri, era in braccio agli zii in evidente stato di choc. Il piccolo è stato affidato alla coppia. Inoltre, per accertare l'esistenza della presunta relazione extraconiugale e dello scambio di messaggi su una chat tra la moglie dell'assassino e la vittima, gli investigatori dell'Arma hanno sequestrato i telefoni cellulari della donna, del marito e della figlia.
Foggia: 45enne al pm, era tutto buio e avevo diavolo nel cervello
"Non ho visto nulla. Avevo il nero davanti, era tutto buio e avevo il diavolo nel cervello". È quanto avrebbe detto ai pm che lo hanno interrogato nella caserma dei carabinieri di San Severo il 45enne Taulant Malaj, di origine albanese, residente a Torremaggiore, in provincia di Foggia, che ha ucciso il 51enne Massimo De Santis, commerciante, per motivi di gelosia e con lo stesso coltello da cucina si è scagliato contro la figlia Gessica, 16 anni, colpita a morte nel tentativo di calmare il padre, e ha ferito la moglie nella notte fra il 6 e il 7 maggio. Il 45enne è stato sottoposto a fermo.
Uccisa dal padre: Malaj ha chiesto condizioni figlia Gessica
"Dov'e' Gessica? Sta bene?". E' quanto avrebbe chiesto agli investigatori. E' quanto riferisce l'avvocato Giacomo Lattanzio che con il collegale Michele Maiellaro difende il panettiere fermato con l'accusa di duplice omicidio e tentato omicidio. Nel corso del primo interrogatorio l'uomo avrebbe riferito che la moglie aveva ammesso di avere "una relazione con Massimo e che - ha continuato l'albanese - mi aveva chiesto scusa ma io volevo separarmi".
Il panettiere avrebbe ancora raccontato che, nei giorni scorsi, ci sarebbe stata una discussione e lui avrebbe espresso l'intenzione di separarsi ma la moglie lo aveva convinto a restare a casa. Sabato notte, sempre secondo il suo racconto agli inquirenti, mentre marito e moglie erano a letto la donna ha iniziato a chattare con qualcuno scoprendo che stava parlando con il commerciante che abitava al terzo piano dello loro stesso stabile. Cosi è uscito di casa e lo ha atteso nel portone dell'abitazione. Quando e' arrivato lo ha accoltellato, uccidendolo. Poi e' salito al primo piano nella loro abitazione colpendo la moglie e la figlia che ha cercato di proteggere la madre. "Non si riesce a comprendere l'aggressione alla figlia - ha detto l'avvocato Lattanzio -. L'uomo, infatti, era molto legato ai due figli. Al bambino di cinque anni e anche alla figlia".
FOGGIA: DIFENSORE ASSASSINO REO CONFESSO, 'LAVORAVA E NON AVEVA MAI DATO SEGNI SQUILIBRIO'
"Parliamo di una persona che, da quello che abbiamo saputo, lavorava, non aveva mai dato segni di squilibrio. Non aveva programmato nulla. E' stata una questione del momento". Così all'Adnkronos l'avvocato Giacomo Lattanzio, uno dei due difensori, l'altro è l'avvocato Michele Maiellaro, di Taulant Malaj. Secondo quanto raccontato agli inquirenti da Malaj, poco prima delle due di domenica, mentre stava dormendo, si è accorto che la moglie, accanto a lui nel letto, stava chattando con una persona. Quindi ha preso il telefono scoprendo che si trattava di De Santis, loro coinquilino. Da tempo sospettava che tra di loro ci fosse una relazione extraconiugale. A quel punto ha preso un coltello in cucina, è andato sul pianerottolo e ha atteso l'arrivo della vittima e l'ha colpita più volte. Poi è rientrato in casa con l'intenzione di uccidere la moglie ma invece ha assassinato la figlia che cercava di bloccarlo. La coppia ha anche un figlio più piccolo.
FOGGIA: LEGALE ASSASSINO REO CONFESSO, 'VALUTIAMO ANCHE RICHIESTA PERIZIA PSICHIATRICA'
Dobbiamo valutare tutto anche la richiesta di perizia psichiatrica, anche se in questo momento non abbiamo ancora cognizione delle carte poiché non abbiamo ancora accesso al fascicolo in quanto non è stata ancora fissata l'udienza di convalida del fermo".
Risponde così a una domanda dell'Adnkronos l'avvocato Giacomo Lattanzio, uno dei due difensori, (l'altro è l'avvocato Michele Maiellaro), di Taulant Malaj, 45 anni, l'uomo di origini albanesi ma residente a Torremaggiore, in provincia di Foggia che, nella notte tra sabato e domenica, ha prima ucciso a coltellate il presunto amante della moglie, Massimo De Santis, 51 anni, coinquilino della coppia raggiunto da una ventina di fendenti nell'androne del condominio, e poi, sempre con la stessa arma, ha fatto lo stesso con la propria figlia 16enne Gessica, che cercava di difendere la madre. L'uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto dai carabinieri su decreto del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Foggia. E' detenuto nel carcere di Foggia. Deve rispondere del duplice omicidio e del ferimento della moglie ricoverata in ospedale in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.
Foggia, 16enne morta per salvare la madre: "Non ho ancora finito..."
Strage di famiglia l'altra notte in provincia di Foggia a Torremaggiore, un 45enne albanese si è trasformato in uno spietato assassino. Con un coltello a serramanico, Taulant Malaj, si è scagliato su Massimo De Santis, un barista che secondo il killer aveva una relazione con sua moglie Tefta, uccidendolo con venti fendenti nell’androne del loro palazzo. Poi, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, - si legge sul Corriere della Sera - è salito in casa e ha cercato di fare altrettanto con Tefta, connazionale, ma fra lui e lei si è frapposta la figlia sedicenne Gessica che ha tentato di difendere la madre. Nessuna pietà: ha sferrato un paio di colpi anche sulla ragazza che è caduta a terra e lì è rimasta, esanime. Infine, dopo aver colpito la moglie, finita pure lei a terra, si è messo a cercare il suo bambino che nel frattempo si era nascosto da qualche parte.
E mentre cercava il piccolo - prosegue il Corriere - girava pure un video del massacro, inviandolo a un amico albanese residente al Nord, dove si presenta con nome e cognome: "Vedete questo qua, lui è l’italiano", dice agitato inquadrando De Santis che giace sul pianerottolo in un lago di sangue. "Ho perdonato già una volta mia moglie, lui è il secondo", aggiunge con rabbia. "Ho tagliato lui, li ho ammazzati tutti e tre, anche mia figlia, vedete qui", riprende con il telefonino la moglie che si stende accanto al corpo della figlia morente. "Dov’è il bambino?", si domanda. "Non ho finito ancora, non è venuto nessuno, nemmeno la polizia". Nel frattempo la moglie aveva dato l’allarme e di lì a poco sono arrivati i carabinieri. L’hanno trovato appena dentro lo stabile con le mani insanguinate. Immobilizzato, è stato portato in caserma e interrogato. E mentre lui raccontava la sua follia, la moglie, 39 anni, casalinga, ferita e sotto choc, veniva assistita in ospedale, e il bimbo, uscito dal nascondiglio, affidato agli zii paterni.