Frode fiscale, indagato il nuovo editore dell'Espresso Danilo Iervolino
I fatti risalgono al decennio scorso, quando il core business di Iervolino era UniPegaso, l'università telematica da lui fondata nel 2006
Danilo Iervolino, patron di Bfc media, presidente della Salernitana e neoeditore de l'Espresso è indagato dalla Procura di Napoli per un’ipotesi di evasione fiscale di qualche milione di euro
L'accusa è frode fiscale: per questo il nuovo direttore dell'Espresso, Danilo Iervolino, risulta indagato dalla Procura di Napoli. I fatti risalgono al decennio scorso, quando l'imprenditore si occupava di UniPegaso, l’università telematica da lui fondata nel 2006 e di cui è ancora presidente ma che ha venduto al fondo straniero Cvc, insieme a tutte le sue attività e le partecipazioni nel settore dell’education, per circa un miliardo di euro.
A riportare la notizia è il Fatto quotidiano, che spiega come nelle scorse settimane la Procura guidata da Giovanni Melillo ha notificato a Iervolino un avviso di proroga delle indagini, che contestano all’imprenditore una presunta violazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 74 del 2000, una fattispecie di evasione fiscale detta “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici". Il reato oggi è punito con la reclusione da 3 a 8 anni, ma all’epoca dei fatti contestati la sanzione era inferiore a quella attuale, da 1 anno e sei mesi a 6 anni.
L'indagine è nata in seguito ad alcuni accertamenti dell’Agenzia delle Entrate su conti di diversi anni fa e ora viene prorogata perché gli inquirenti "interpretano sfavorevolmente alcune condotte fiscali dell’imprenditore, finalizzate a ridurre di qualche milione di euro l’imponibile". Danilo Iervolino, tramite i suoi avvocati Giuseppe Saccone Nicola Quatrano, si dichiara sicuro di poter dimostrare la propria innocenza.