Filippo Turetta in lacrime: "Affranto per aver ucciso Giulia. Voglio pagare"

L'assassino di Giulia Cecchettin ha reso dichiarazioni spontanee davanti al gip: "La mia intenzione era quella di consegnarmi"

di Redazione
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Cronache

Filippo Turetta nell'interrogatorio di garanzia: "Sono affranto per aver ucciso Giulia. Voglio pagare"

Giorno decisivo per Filippo Turetta, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Si è tenuto infatti oggi l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Verona, davanti al gip Benedetta Vitolo e alla presenza del pm Andrea Petroni e del suo difensore Giovanni Caruso.

Nei poco più di 30 minuti in cui è rimasto davanti al gip, Turetta era in lacrime e in particolare ha pianto prima di essere portato via quando l'interrogatorio si è concluso. Il ragazzo ha confermato le ammissioni rese alla polizia tedesca sull'omicidio di Giulia Cecchettin con dichiarazioni spontanee al gip.

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Quando venne arrestato dagli della polizia stradale tedesca una decina di giorni fa, Filippo Turetta disse: "Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita". Dichiarazioni verbalizzate dai tedeschi che non 'valgono' per la giustizia italiana, mentre quelle rese oggi entrano nell'indagine della Procura di Venezia. "Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata". "Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Ora sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro”. 

Lasciando la stanza dove si è svolto l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Verona, Filippo Turetta avrebbe detto agli agenti penitenziari di essere "pentito" di quello che ha fatto.

Caso Cecchettin: legale sorella Giulia, Filippo molestatore assillante

Quello di Giulia Cecchetin è "un omicidio "aggravato dallo stalking". Lo dice L'avvocato Nicodemo Gentile, legale di fiducia di Elena Cecchetin. "Filippo Turetta ha dimostrato di essere un 'molestatore assillante', infatti, il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono 'fame di possesso' verso la nostra Giulia", si legge in una nota. "Un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia.Un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l' omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria".