Giulia, "Turetta in Italia in 10 giorni". Il papà di Filippo chiede perdono
Caso Cecchettin/ Parla il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi: "L'ipotesi di reato per Turetta è omicidio volontario"
Un messaggio tra i papà di Filippo e Giulia, 'perdono'
C'è stato un contatto, tramite messaggio whatsapp, tra Gino Cecchettin e Nicola Turetta, i papà dei due ragazzi - vittima e carnefice - del dramma di Vigonovo. Lo si apprende da Emanuele Compagno, difensore di Filippo Turetta. Al legale, così come allo zio materno di Giulia, Andrea Camerotto, non risulterebbe invece che i due si siano sentiti direttamente al telefono. Nel messaggio di Turetta al papà di Giulia, questi gli ha espresso "la massima partecipazione al loro dolore, e una forte vicinanza" chiedendo "perdono" e aggiungendo che "Filippo dovrà pagare per quello che ha fatto".
Pm: "Filippo in Italia penso in dieci giorni"
"Penso che i tempi della consegna di Turetta siano di una decina di giorni". E' la previsione del procuratore di Venezia Bruno Cherchi sui tempi della consegna del giovane arrestato per l'omicidio di Giulia Cecchettin.
Giulia, pm: "Aiuti a Filippo per la fuga? Valuteremo"
"Aiuti a Turetta per la fuga? Stiamo valutiamo i fatti che emergeranno, rispondiamo dei fatti". Lo dice il procuratore Bruno Cherchi in merito a possibili aiuti al giovane indagato per la morte di Giulia Cecchettin. Sull'arma utilizzata dal giovane il pm dichiara: "Per avere la certezza che l'arma sia stata il coltello dobbiamo vedere le tracce e fare i confronti ematici". Possibile ergastolo per Filippo, il pm risponde: "La pena di Turetta? Dipende dalla qualificazione del reato".
Giulia Cecchettin, il pm: "L'ipotesi di reato per Filippo Turetta è omicidio volontario"
"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.
Il papà di Filippo ha incontrato i parenti di Giulia
Durante la fiaccolata di ieri sera il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento. All'incontro ha assistito il legale di Filippo, Emanuele Compagno, che lo ha riferito oggi. "Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell'occasione ha avvinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi - racconta - che dimostra ancora la vota la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia".
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Già oggi il tribunale regionale di Naumburg potrebbe cominciare a esaminare la richiesta di estrazione di Filippo Turetta. Il 22enne ha già acconsentito alla misura. La fuga del presunto assassino di Giulia Cecchettin è finita ieri vicino a Lipsia: aveva terminato soldi e benzina; non ha opposto resistenza alla cattura.
Il papà di Giulia: "Non provo rabbia, non provo nulla"
"Non provo rabbia, non provo nulla. Io penso alla mia Giulia che per me ormai non c'è più". Sono le uniche parole che stamani ha detto ai giornalisti Gino Cecchettin, padre di Giulia, uscendo dalla sua abitazione a Vigonovo (Venezia). Durante la fiaccolata di ieri sera a Vigonovo il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento. All'incontro ha assistito il legale di Filippo, Emanuele Compagno, che lo ha riferito oggi. "Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell'occasione ha avvicinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi - racconta - che dimostra ancora la vota la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia". Oggi si terrà una manifestazione a Padova, con la sorella della vittima.
Elena: "Mia sorella era buona ma non stupida e ingenua"
"Mia sorella era più buona, più dolce, più sensibile di quello che tutti immaginano. Un'anima pura, un'eterna bambina ma non nel senso di stupida e ingenua; nel senso che era una persona che viveva la vita con leggerezza e senza cattiveria". Lo ha detto ai giornalisti stamani Elena Cecchettin, tornando a ricordare Giulia. "Questa mattina - ha aggiunto - mi sono immaginata mia sorella che mi diceva 'forza, vai'. Mi diceva sempre che ero un 'oplita'. Quando era al liceo classico mi raccontava che gli opliti erano i guerrieri e lei diceva sempre che bisogna avere la forza di un oplita". "Dico ai ragazzi: pensate al momento in cui avete mancato di rispetto a una donna in quanto donna, in cui avete mancato di rispetto a qualcuno solo perché donna, avete magari fatto del 'cat calling', dei commenti sessisti con i vostri amici. L'ironia da spogliatoio, come la chiamano, non va bene", ha ribadito Elena Cecchettin.
"Fatevi un esame di coscienza - ha proseguito - e realizzate questa cosa, e poi imparate da questo episodio e iniziate a controllare, a richiamare anche gli altri vostri amici, perché da voi deve partire questo. Perché noi donne possiamo imparare a difenderci, ma finché gli uomini non fanno un esame di coscienza e non si rendono conto del privilegio che hanno in questa società non andremo da nessuna parte. E veramente, fatelo per mia sorella, non c'è vergogna nel fare questo esame. Non c'è vergogna nell'ammettere di aver sbagliato, perché se poi si cambia è servito, e non c'è nulla di sbagliato, tutti sbagliamo. Però bisogna realizzarlo - ha concluso Elena - e bisogna prendere consapevolezza di quello che è il proprio privilegio".
La rettrice: "La laurea per Giulia ci sarà di sicuro"
"Giulia doveva laurearsi giovedì scorso: sarebbe stata la prima studentessa attesa alle 8 e mezza per una laurea di ingegneria. Una laurea che ci sarà, ci sarà di sicuro". Lo ha detto la rettrice dell'Università di Padova, Maddalena Mapelli, durante un convegno in aula magna aperto con un minuto di silenzio in ricordo della giovane uccisa. "Ma questo - ha aggiunto - è il momento di rispettare il dolore dei famiglia, del papà e dei fratelli di Giulia. Quando sarà il momento contatteremo la famiglia per una cerimonia con le tempistiche e le modalità che la famiglia vorrà accettare".