Gobbi, col cervello piccolo e occhi spiritati: ecco come sarà l'uomo nel 3000

L'utilizzo della tecnologia modificherà il nostro fisico ed alcune parti del nostro corpo, tra cui colonna vertebrale, mani e collo: tutti gli effetti

Cronache

Computer, smartphone e device tecnologici: ecco come sarà l'uomo nel 3000 

Gobbi con una testa più grande e un cervello più piccolo, un poì più gobbi  con la colonna vertebrale incurvata verso il basso, mani sempre più simili ad "artigli" e occhi "spiritati": l'utilizzo (prolungato) della tecnologia modificherà il nostro fisico ed alcune parti del nostro corpo. L'uomo tra mille anni sarà  quindi completamente diverso da oggi. A rivelare l'evoluzioe choc della specie è stato un gruppo di ricerca, che ha ricevuto una commessa dalla compagnia telefonica americana TollFreeForwarding. Vediamo nel dettaglio tutti i cambiamenti più rilevanti. 

Come sarà l'uomo tra mille anni, tutte le trasformazioni nel dettaglio 

Partiamo dalla postura. Secondo la ricerca entro il 3.000, l'uomo potrebbe subire una deformazione ossea e muscolare, inevitabile conseguenza dei mezzi elettronici da cui ci separiamo solo nel sonno: Mindy, la donna ricreata al computer in 3D dai ricercatori americani, mostra infatti una curvatura evidente della colonna e un portamento che si potrae in avanti. Dopodichè occhio alle mani: a causa dell'utilizzo prolungato dei telefoni le mani diventeranno sempre più simili ad "artigli", chiamati "text claw".

Ma anche la testa subirà delle trasformazioni, a causa delle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi tech. L'evoluzione, però, ci proteggerà da eventuali patologie; in particolare il nostro cervello, che sarà circondato da uno scheletro del cranio sempre più spesso, che dunque sarà meno proporzionato rispetto al resto del corpo, come invece è oggi. Per contro, il nostro cervello resterà così com'è, anzi è anche possibile che si ridurrà di dimensione. Infine, per proteggere dalla luce blu dei device, Mindy svilupperà una seconda palpebra trasparente per limitare i danni; già oggi una lunga esposizione può provocare affaticamento degli occhi, perdita della vista e mal di testa. 

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