Greta Thunberg si è risvegliata: reazione contro Ultima Generazione
La guerra tra gli attivisti italiani di "Ultima Generazione" e i “gretini”
Greta Thunberg, dopo l'addio alle lotta per il clima rispunta in Germania
Greta Thunberg abbiamo ormai imparato a conoscerla tutti. Ragazzina svedese perennemente ingrugnata con il mondo, si inventa a 15 anni lo “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima) per marinare la scuola e invece di essere cacciata dall’Istituto scolastico diventa famosa in tutto l’universo.
In suo onore si celebrano riti solstiziali propiziatori, in suo onore i satiri ballano e cantano, interi eserciti di “piccole Grete” vengono inopinatamente clonati e riversati sul mercato mediatico, i grandi della Terra si appecoronano indecentemente ai suoi piedi. Più famosa di Einstein, dal basso della sua ignoranza scientifica tratta a pesci in faccia fisici e scienziati, ben conscia che loro hanno bisogno di lei. Il Papa, i Presidente Usa, il Dalai Lama, i Grandi del Mondo inginocchiati davanti a questa paffutella dagli occhi spiritati che vuole combattere i cambiamenti climatici dopo aver letto qualche avventura ecologica di Topolino.
Ma siamo nel mondo alla rovescia e così Greta diviene una star mondiale. I governanti temono ogni sua parola e ogni lieve aggrottamento delle sopracciglia perché sanno che lei può rovinarli. La scorsa settimana l’ormai ventenne ecoesagitata viene trascinata via a forza dalla polizia in Germania. Ed ora è approdata a Davos, in Svizzera, dove si tiene il forum economico mondiale ed ha accusato: “È il forum di chi distrugge il pianeta!”.
Questa volta gli organizzatori le hanno risposto: “Sì, va bene le fonti rinnovabili ma servono ancora i fossili, come il gas naturale per la transizione”. Queste parole di saggezza -che sono poi condivise da tutti gli scienziati del mondo- hanno avuto un terribile effetto sull’attivista che ha strabuzzato gli occhi, rovesciato la testa e ricominciato a improperare contro l’universo.
E dire che da qualche tempo Greta sembrava essere diventata molto più matura ed anzi qualcuno diceva che si voleva ritirare dalle scene gettando nello sconforto i famosi “gretini” che sarebbero i suoi supporter riuniti nei gruppi di Fridays for Future (FfF). Bisogna dire che i FfF avevano iniziato con deboli tentativi di fermare il traffico e similari. Insomma il solito repertorio, ma poi si erano velocemente inquadrati.
Ma come purtroppo noto, da qualche tempo altri gruppi verdi sono sorti, soprattutto in Italia, tra cui primeggiano gli ecoimbrattatori di Ultima Generazione. Famosi per bloccare il traffico provocando le ire dei lavoratori, famosi per imbrattare le opere d’arte e famosi –da ultimo- per aver imbrattato di vernice arancione il Senato, UG sta contendendo seriamente la scena a Greta e ai suoi FfF.
E dunque plausibile fare una osservazione. Non è che la rediviva Greta teutonica e quella di Davos sono una sorta di reazione contro gli “usurpatori” di Ultima Generazione? Insomma, staremmo assistendo ad una sorta di guerra interna tra esagitati dell’ambiente le cui vittime, ovviamente, sono i cittadini. Si tratta di una vera e propria faida darwiniana per il controllo del ricchissimo mercato del consenso ambientale.
Greta sente il fiato sul collo di Ultima Generazione e quindi è ritornata ad esibire il suo repertorio classico che aveva messo da parte: proteste e blocchi, contrapposizione netta con le istituzioni, sceneggiate mediatiche a favore di telecamere con la Polizia: un terreno ideale per la scaltra svedese che si vuole riprendere le luci della ribalta.