"Il ginecologo non sapeva operarla". Così è morta Viviana Delego dopo il parto
Il caso di Brindisi, risalente al 22 dicembre scorso, era stato archiviato. Ma la relazione del chirurgo intervenuto d'urgenza ha fatto emergere la verità
Viviana morta dopo il parto a Brindisi. Mancavano primario e vice
Il caso di cronaca legato alla morte di una donna, subito dopo il parto avvenuto all'ospedale Perrino di Brindisi, è tornato d'attualità e ha fatto emergere probabilmente la vera motivazione del decesso di Viviana Delego, la 40enne che aveva appena messo alla luce due gemelli e che ha perso la vita 5 giorni dopo il parto. La Asl - si legge sul Corriere della Sera - aveva archiviato senza muovere alcun addebito. Ma ora spuntano nuovi retroscena: il ginecologo che l'assisteva in ospedale, infatti, avrebbe chiesto al primario di Chirurgia generale, di rimuovere l’utero della donna non essendo lui in grado di eseguire l’intervento. E ancora: quello stesso giorno, il 17 dicembre 2022, nel reparto di Ginecologia che aveva in carico la paziente, erano assenti sia il primario, sia la sua vice, i quali quella operazione avrebbero potuto farla, secondo quanto lascia intendere lo stesso chirurgo intervenuto d'urgenza in una relazione inviata il 20 dicembre al direttore sanitario di presidio.
Un documento - prosegue il Corriere - che contiene la cronistoria di una mattinata drammatica, terminata con l’isterectomia, ovvero la rimozione dell’intero apparato riproduttivo, praticata dal chirurgo nel tentativo di mettere fine a una copiosa emorragia seguita al parto cesareo avvenuto poco prima. La tragica vicenda di Viviana Delego ha commosso anche Papa Francesco che a Natale, con una telefonata, ha cercato di confortare Giacomo Cofano, il giovane marito dell’insegnante. La richiesta di intervento, come evidenziato nel rapporto, era dovuta ad una «emergenza in paziente con choc ipovolemico (rapida diminuzione del volume del sangue circolante, ndr) da sanguinamento post partum. Viviana Delego morirà poi in Rianimazione cinque giorni dopo l’intervento. Non si possono ipotizzare ora altre responsabilità di qualsiasi natura nella gestione della paziente. Sarà la Procura, eventualmente, a doversi esprimere se la famiglia di Viviana decidesse di presentare un esposto.