Il Papa non andrà al Colosseo per la Via Crucis a causa del freddo

Il Papa, a causa del freddo intenso di questi giorni, non sarà al Colosseo. A presiedere la Via Crucis sarà il vicario di Roma, cardinale Angelo De Donatis

di Redazione
Cronache

Il Papa non andrà al Colosseo, ma seguirà la Via Crucis dal Vaticano. A presidere il rito il vicario di Roma, cardinale De Donatis

Le guerre nel mondo saranno certamente al centro della Via Crucis. Ma il Papa, “a causa del freddo intenso di questi giorni seguirà la Via Crucis al Colosseo da casa Santa Marta, unendosi alla preghiera di coloro che si raccoglieranno con la diocesi di Roma al Colosseo”. Lo fa sapere il Vaticano. I testi delle meditazioni delle quattordici stazioni saranno resi noti nel pomeriggio. Il Vaticano quest'anno non ha anticipato i testi. Ma con tutta probabilità saranno le vittime dei Paesi in guerra a portare la Croce nelle diverse stazioni. 

La Via Crucis al Colosseo di stasera sarà dunque presieduta dal vicario di Roma, cardinale Angelo De Donatis. Nelle prossime ore saranno resi noti i testi delle meditazioni delle quattordici stazioni. Secondo quanto trapela, alla decima stazione (‘Gesù è spogliato delle vesti) dovrebbero pregare insieme un giovane ucraino e un giovane russo.

''Quest'anno - riflette con l'Adnkronos don Stefano Caprio, tra i più grandi conoscitori del mondo russo e del Patriarcato di Mosca in Italia - nella Via Crucis si cercherà di guardare in generale alle vittime della guerra, che poi sono le vittime dell'Ucraina, ma ne soffrono molto anche in Russia per tutti i morti che hanno avuto e per tanti altri motivi. La Via Crucis verrà 'giocata' sulla solidarietà verso chi soffre per le tante guerre più che per la riconciliazione tra Russia ed Ucraina che si è capito non è argomento che funzioni né da una parte né dall'altra poiché da una parte si vuole vivere indipendenti, dall'altra si vuole semplicemente inglobare per cui non ci sarà mai una riconciliazione''. 

Don Caprio ricorda le polemiche che lo scorso anno si sollevarono, da parte Ucraina, sul fatto di fare portare la croce ad una russa e ad una ucraina: ''Lo scorso anno l'argomento fu usato in modo esagerato. Però che ci siano persone che sono un russe e ucraine che si sentono vicine, questa non è una cosa né difficile da trovare né particolarmente scandalosa''. 

''Quest'anno invece - annota padre Caprio - si cercherà di guardare in generale alle vittime della guerra. Si punterà l'attenzione e la riflessione sulla solidarietà verso chi soffre per le tante guerre''.

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