Impagnatiello, madre complice o vittima? Bruzzone: "Manipolata dal figlio"
Crescono i dubbi su Sabrina Paulis, madre dell'assassino di Giulia Tramontano. Su Affari l'analisi della crimonologa Bruzzone e dello psichiatra Crepet
Omicidio Senago, la mamma di Alessandro Impagnatiello vittima o complice della tragedia? Parola agli esperti
Il seme del dubbio. Un dubbio atroce che colpisce ancora una volta la vicenda di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello. E che riguarda Sabrina Paulis, la madre dell’assassino. Tutti la conoscono per le lacrime copiose versate nell’intervista a La Vita in Diretta, nella quale ha dipinto il figlio come un “mostro”.
Ma ora la donna è diventata protagonista di un ulteriore dettaglio fatto emergere dalle indagini: lunedì 29 maggio, due giorni dopo l’omicidio di Giulia Tramontano, Impagnatiello si sarebbe recato insieme a lei in un bar poco distante dal luogo del ritrovamento del cadavere, per chiedere se, all’esterno del locale, ci fossero delle telecamere di sorveglianza. Il gestore del bar, interrogato dai carabinieri, avrebbe confermato questa circostanza.
Da qui, come in un domino, una serie di domande: Sabrina Paulis è coinvolta nell’omicidio di Giulia Tramontano? E se sì che ruolo ha avuto? Il rapporto con il figlio è tale da far pensare che la donna abbia in qualche modo fatto parte del depistaggio messo in atto da Impagnatiello?
Tante domande ancora senza risposta, su cui la Procura farà luce. Al momento nessuna contestazione di favoreggiamento è stata mossa, ma chi è davvero Sabrina Paulis? Dobbiamo credere alle sue lacrime?
Impagnatiello, la mamma Sabrina Paulis vittima o complice? Bruzzone ad Affari: "Manipolata per anni dal figlio"
Affaritaliani.it ha approfondito la questione interpellando la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che nettamente ritiene la signora un’altra vittima di Alessandro Impagnatiello.
“Parliamo di una donna che non ha alcuna responsabilità nell’omicidio di Giulia, ma che anzi è stata manipolata per anni dal figlio. Una donna che probabilmente non è stata rigida dal punto di vista educativo, e che ha cresciuto un bambino, e poi un adolescente molto bugiardo. Una personalità così disturbata come quella di Impagnatiello non evolve in età adulta, deve aver trovato terreno fertile nella tolleranza della madre”. E ancora: “Sabrina Paulis è stata una donna che probabilmente ha protetto troppo il figlio, per certi versi, rispetto a quello che combinava. E oggi si trova in una situazione terribile, perché essere la madre di uno dei peggiori assassini degli ultimi trent’anni è difficile da affrontare. Ne ha fatto, peraltro, piena ammissione, visto che ha dipinto Alessandro ‘un mostro’. E scopre anche di esser stata usata dal figlio per depistare e che fosse veramente intento a cercarla”. La Bruzzone conclude: “È una donna che sotto il profilo genitoriale sta sperimentando davvero uno dei peggiori fallimenti della storia, il fallimento del proprio progetto genitoriale. È una donna distrutta”.
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Impagnatiello, la mamma Sabrina Paulis vittima o complice? Crepet ad Affari: "Dovrà rispondere a delle domande"
Più cauto Paolo Crepet, uno dei massimi esperti di psichiatria e sociologia in Italia e a livello internazionale, che ad Affari ha dichiarato: “Il ruolo della madre è molto difficile da dipingere in questo momento, ma ci sono degli elementi che stanno emergendo dalle indagini. È evidente che tutta questa organizzazione di Impagnatiello sia difficilmente attribuibile a una persona sola. E la Procura si sta orientando nella ricerca di persone che possono eventualmente aver collaborato nel depistaggio. Non sarei stupito della cosa, visto anche come l’assassino è stato descritto dai pm, come un manipolatore. Non tanto per il delitto, quanto per quanto è avvenuto attorno al delitto”.
E aggiunge: “Un manipolatore è un manipolatore sempre e comunque. Se uno ha un tratto di personalità di un certo tipo così rimane, e tende a replicare quel tratto in tutte le sue relazioni affettive, lavorative, familiari … . Non possiamo giudicare la madre di Impagnatiello dall’intervista in sé e per sé, ma forse sta emergendo un quadro probatorio che dà adito a ipotesi diverse, e a tante domande. Se è vero che questa signora accompagnando il figlio si è informata sulla presenza di telecamere … beh questo è un indizio, e dovrà rispondere a delle domande dei magistrati. Questo atteggiamento fa sicuramente pensare”.
Crepet poi mette in evidenza un ulteriore dettaglio: “Inoltre ci sono altre figure che appaiono coinvolte in qualche modo, come il fratello di Impagnatiello, con cui l’assassino ha un buon rapporto, e il compagno della madre… . La domanda ovvia che la procura si è posta è se ci siano stati i tempi giusti per fare tutto da solo. Si può rispondere di sì, ma si può dubitare. Io mi farei tutte le domande possibili, anche quelle più sconcertanti. Perché qui tutto è sconcertante. E se, ribadisco se, questa persona si è fatta aiutare, è ovvio capire da chi. È ovvio rivolgersi alle persone più vicine a lui, non a un passante o a un amico”.