Cronache
Bossetti, “caduta la prova regina”, clamoroso. Il caso potrebbe riaprirsi
Colpo di scena sul caso Bossetti, dopo l’ultima sentenza della Cassazione. Il criminologo Mendola: “L'impianto accusatorio fa acqua da... e non c’è DNA"
C’è un innocente all’ergastolo? Crescono altri dubbi sulla colpevolezza di Bossetti. L'omicidio di Yara Gambirasio ha colpito l’opinione pubblica per l'efferatezza e il tipo d'indagine. Ma la colpevolezza è sicura o il processo mediatico ha condizionato il caso? Perché la prova del DNA ora...
“La Cassazione ha riconosciuti come compressi i diritti di Bosetti, laddove è stato impedito alla difesa di potere eseguire ulteriori accertamenti”, spiega ad Affaritaliani il criminologo forense investigativo palermitano Umberto Mendola, esperto di ricostruzione tecnica delle scena del crimine
Ma è stato già detto o no?
“Sì ma non si è capito che è un evento che cambia radicalmente il quadro. E’ stato ordinato un nuovo processo ed è stata data la possibilità alla difesa della ricognizione dei reperti, all’esito della quale la difesa potrà chiedere quali accertamenti provano la colpevolezza del proprio assistito”
E lei cosa ha trovato?
“Fino all'anno scorso nella sentenza di Appello, che è stata impugnata in Cassazione, la corte di Perugia sosteneva che non c'era necessità di andare a vedere ulteriori DNA, nonostante la difesa di Bossetti. Questa è una novità assoluta: finalmente stanno tornando sui loro passi, cosa che fino a due mesi fa non esisteva come possibilità perché per loro fino a due mesi fa quelle era la prova: la cosiddetta prova granitica, regina. Ora non c'è più: si è sciolta come neve al sole. Finalmente si sono resi conto che effettivamente il DNA di Bossetti non c’è”
Perché lo dice?
“Ho ripreso tutta la vicenda dall’inizio, come un criminologo può fare, ed emerge che non si doveva arrivare neanche al processo di primo grado perché non c’erano abbastanza prove per affermare la responsabilità di un soggetto. A seguito della notizia pubblicata il criminologo è autorizzato a fare delle pubblicazioni scientifiche”
Perché la necessità di uno studio?
“Perché la situazione è grave. Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli, al di là di ogni ragionevole dubbio. E qui ci sono una montagna di dubbi. Perché la prova regina, che ora può essere vagliata dalla difesa, non regge. Non hanno trovato il DNA di Bossetti ma solo una parte del DNA, è il cosiddetto mitocondriale che non identifica l’imputato. Al massimo dovrebbe essere imputata la madre ma non certo Bossetti”
E’ una parzialità, ho capito, e la madre potrebbe aver avuto altri figli che abitano fuori dalla zona… e le altre prove?
“Non provano nulla. L’analisi scientifica che ho fatto dimostra che l'impianto accusatorio fa acqua da tutte le parti, si è trattato solo di un processo indiziario”
E le celle telefoniche che lo incastrerebbero? Il ritrovamento del corpo della povera Yara?
“Le celle telefoniche non ci sono, quelle significative sono nella direzione opposta a quella dell’indagato. E la ragazza è stata portata in quel campo dove è stata trovata”
Quindi?
“Quindi il caso potrebbe capovolgersi allo stato dei fatti che esistono. Emergono innumerevoli dubbi circa la colpevolezza del soggetto, avuto riguardo alle indagini prima, ed all’impossibilità dell’imputato di potersi difendere in maniera serena, in un clima processuale che evidentemente sotto la spinta mediatica doveva dare un colpevole alla famiglia che piangeva la perdita di una figlia, ma doveva dare alla società la credibilità della giustizia. Da qui emergeva la necessità di una condanna che probabilmente se legata ad un DNA avrebbe messo gli inquirenti e la magistratura al riparo da ogni possibile critica”