Impagnatiello vuole vedere il figlio dal carcere. Crepet: "Grave errore"
La richiesta dell'assassino di Giulia Tramontano da San Vittore. Lo psichiatra: "La sua è pura strategia"
Omicidio Tramontano, Impagnatiello dal carcere: "Voglio vedere mio figlio di sei anni". Crepet: "Un errore, ecco perchè"
Ormai si conosce tutto, o quasi tutto, di Alessandro Impagnatiello, che ha ucciso la fidanzata Giulia Tramontano incinta di sette mesi. Dal carcere di San Vittore dove è rinchiuso, ora il barman chiede di vedere suo figlio di sei anni. Ma secondo Paolo Crepet questa sua richiesta non dovrebbe assolutamente essere ascoltata: “Quel bambino che ha già l’età per capire un ragionamento, va innanzitutto tutelato. E lo si può tutelare soltanto raccontandogli tutta, dico tutta, la verità. Ovvero che suo padre ha ucciso la sua compagna e il suo fratellino, perché di questo si tratta", dice lo psichiatra a La Stampa.
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Secondo Crepet, Impagnatiello chiede di vedere il bambino "con tutta probabilità perché si tratta di una strategia, magari concordata con i suoi legali. Inoltre, dato che questo soggetto ha trascorso la vita a manipolare qualsiasi cosa, potrebbe pensare che chiedere di incontrare il figlio sia una mossa che gli restituisce un’immagine seppur residua di umanità". Lo psichiatra è anche convinto ci sia stata premeditazione: "Lo provano i comportamenti, la freddezza, l’assenza di pentimento, il fatto di essere corso subito dall’altra donna. Di base c’è un solo sentimento che ha armato la sua mano: l’indifferenza, l’insensibilità".