Italia sotto attacco hacker filorusso. Colpiti siti Difesa, Trasporti, Governo
Il gruppo NoName057(16) ha rivendicato l'operato sul proprio canale Telegram, citando anche la premier Meloni
Italia di nuovo sotto attacco hacker filorusso: il gruppo "NoName" colpisce Trasporti, Difesa e Governo
La risposta russa alla notizia di almeno 20 militari ucraini addestrati in Italia non si è fatta attendere: numerosi siti istituzionali del nostro Paese sono infatti – nuovamente – sotto attacco hacker da parte dei filorussi del gruppo NoName057(16), che già il mese scorso aveva preso di mira banche e Forze dell’Ordine. Questa volta a farne le spese sono stati l'Atac, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Autorità regolatrice dei trasporti, l'aeroporto di Bologna, Camera.it, Difesa.it, il ministero degli Esteri e il sito del Governo: alcuni di questi, però, rimangono accessibili nonostante l'attacco Ddos.
Sono gli stessi “hacktivisti” a pubblicare le informazioni sugli attacchi effettuati, nell’omonimo canale di messaggistica di Telegram: nella rivendicazione il gruppo NoName057(16), spiegando le ragioni dell'attacco, scrivono: "20 soldati ucraini sono stati addestrati in Italia sul sistema missilistico Samp-T". E aggiungono che "il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha detto che non sono mature le condizioni per l'avvio del processo negoziale per un accordo in Ucraina", spiegando che invece "i nostri missili DDos per il segmento russofobo italiano sono pronti". Poi il monito rivolto al neo direttore dell'Acn, l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale: "Frattasi, stiamo arrivando!".
Chi è No Name, il gruppo russo che ha rivendicato l'attacco
NoName 057(16) è tra i gruppi russi più attivi nella cyberguerra che affianca il conflitto cinetico in Ucraina. Il gruppo è stato creato un anno fa, a marzo 2022, poco dopo l’ingresso dei carri armati russi nel territorio di Kiev. Si è reso subito protagonista di una serie di attacchi contro enti governativi e infrastrutture critiche in Ucraina e nei Paesi che la supportano. In particolare Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Norvegia e Finlandia.
Altri hacker filorussi, inoltre, avevano già colpito lo scorso anno, ad aprile, il gruppo Killnet aveva messo a terra il sito del Senato, della Difesa e degli Esteri in un attacco del tutto simile a quello sferrato da NoName.