La strana vicenda di Elena Cecchettin. Su Instagram le sue foto inquietanti
Le immagini che ha messo sui social includono certamente simboli satanisti
Elena Cecchettin, il mistero di quelle immagini postate su Instagram
Ormai abbiamo imparato a conoscere Elena Cecchettin (24), la sorella di Giulia (22) barbaramente trucidata dall’ex fidanzato Filippo Turetta (22). Una storia di ragazzi finita male. Inizialmente pareva una giovane donna coraggiosa la cui emotività era stata ampliata a dismisura da quell’incredibile evento tragico. Una emotività magmatica, alimentata da un fiume di rabbia e risentimento: “per Giulia non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto!”, è stata una sua recente uscita. “Al mio segnale scatenate l’inferno!”, sembra dire la gladiatora. E poi le sue esternazioni. “In questi giorni si è sentito parlare di Turetta, e molte persone l’hanno additato come ‘mostro’ e ‘malato’. Ma lui mostro non è. Mostro è l’eccezione alla società, mostro è quello che esce dai canoni normali di quella che è la nostra società. Ma lui è un figlio sano della società patriarcale, che è pregna della cultura dello stupro.
La cultura dello stupro è quella serie di azioni che prevedono e sono volte a limitare la libertà della donna: come controllare un telefono, essere possessivi, fare catcalling”, così Elena Cecchettin sui social. E poi ancora: “Non tutti gli uomini sono cattivi, mi viene detto spesso. Sì, è vero, ma in questi casi sono sempre uomini. E tutti gli uomini traggono beneficio da questo tipo di società. Quindi tutti gli uomini devono essere attenti: devono richiamare l’amico che fa catcalling alle passanti, devono richiamare il collega che controlla il telefono alla ragazza”. Poi ne ha avuto anche per il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini: “Il Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché ‘di buona famiglia’. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Salvini le aveva risposto chiarendo che lui aveva detto il contrario, ma che occorre sempre seguire la legge. Ne ho parlato ieri qui (leggi l'articolo).
Questa ragazza è un torrente in piena che travolge tutto e tutti e che dice anche parecchie stupidaggini come quella sui bianchi e gli uomini tutti colpevoli a causa di una “società patriarcale”. Istiga inoltre alla violenza quando dice di “bruciare tutto”, rivolgendosi agli studenti nelle scuole. E hanno fatto bene i genitori di Turetta che per la prima volta ieri hanno risposto spazientiti dicendo che il patriarcato non c’entra niente e pensano che il figlio sia semplicemente impazzito, smantellando così la narrazione allucinata della sorella. Già Elena aveva cominciato a fare proseliti sulla Rete e nei partiti, tipo il Pd, quando sono emersi altri particolari che fanno riflettere. Chi è Elena Cecchettin? Poco o nulla si sa della sua vita ma in questa epoca di social qualcosa si riesce a ricostruire. Se si va su Facebook compare il profilo originale di Elena Cecchettin in cui c’è ancora un post con un appello per ritrovare la sorella scomparsa, con una richiesta: “Condividete, per piacere”. Seguono foto e i dati di Giulia e poi un cellulare e un profilo Instagram: @siderealfire. Spostandosi su Instagram si giunge al profilo indicato e qui cominciano le sorprese. A parte qualche fotografia normale, probabilmente aggiunta da poco, ci sono una serie di immagini che sembrano uscite direttamente da un film dell’orrore di Dario Argento.
Si tratta di foto dark in cui Elena Cecchettin compare sempre con abiti rigorosamente neri: in una ha un paio di inquietanti ali scure, in un’altra indossa come collana un crocefisso alla rovescia, in un’altra ha una espressione trucida con un topo che le scende dall’alto della spalla, in un’altra si fa fotografare con lo scheletro di un animale, in un'altra mostra l’immagine di un libro di anatomia con lo scheletro di un uomo - mostro, in un'altra posta un teschio, in un’altra ancora ha delle strane cinghie che le hanno segnato le cosce, come se fosse un gioco bdsm, in un'altra ha un catena con lucchetto sulla coscia destra e la scritta “la cintura di castità è scesa” e poi tante altre simili. Infine c’è ne una con un vestito sorretto da un pentacolo nero rovesciato (simbolo satanista) con un collare a punta sadomaso. Insomma, ognuno è libero di mettere le foto che vuole ma qui viene in mente quanto ha detto Stefano Valdegamberi, ex leghista e consigliere regionale veneto che l’ha definita “satanista” perché in una intervista a Dritto e Rovescio (Rete 4) indossava una felpa nera con un pentacolo rovesciato e il simbolo 666. Concetto ribadito anche in questa intervista ad Affaritaliani.it (clicca qui per recuperare l'articolo).
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Subito è partita l’indignazione e il “soccorso rosso” affermando che si trattava solo di una felpa nera “Skate Goat” marchiato Thrasher (vero) che incorpora simboli satanisti solo a livello ironico (tutto da dimostrare) come “sfida alla società e alle sue regole”. Qualcuno, in eccesso di difesa ideologica, ha scritto che si è voluto utilizzare l’archetipo della femmina – strega per stigmatizzare solo uno stile che si chiama “goth”, appunto da gotico, una sottocultura punk anglosassone a cui apparterrebbe Elena Cecchettin. Il Fatto Quotidiano ha scritto che il consigliere aveva preso lucciole per lanterne perché si tratta solo di un logo di una linea di abbigliamento. Purtroppo gli uomini di Travaglio non hanno controllato però il profilo Instagram dove invece si trovano le foto che non lasciano molto spazio all’immaginazione e non si tratta di linea di abbigliamento. Anche l’Huffington Post ha subito sbeffeggiato chi parlava di satanismo, insieme e Fanpage e naturalmente l’Unità, come anche l’Espresso. Stranamente tutte testate della stessa area politica. A Valdegamberi si è poi aggiunto un altro consigliere leghista in carica in Emilia-Romagna, Matteo Montevecchi che ha fatto analoghe considerazioni dichiarando che “Elena usa simboli satanisti”, il che è corretto.
Che dire? Dalle foto non si può dedurre direttamente che Elena sia una satanista -nel senso di una adepta ad un culto specifico- ma le immagini che ha messo sui social includono certamente simboli satanisti e sono semplicemente terrificanti, indice di una personalità piuttosto oscura. Magari è solo una seguace del punk horror “goth” però le indicazioni di occultismo nero sono evidentissime, il crocefisso alla rovescia, ad esempio, è un noto simbolo. Quindi i due consiglieri regionali qualche ragione potrebbero pure avercela. Questo conta qualcosa? Sì, perché spiega molte cose e ne viene inficiato anche il pistolotto delirante sugli “uomini tutti colpevoli”, sull’ “omicidio di Stato” e sulla “società patriarcale”, perché viene minata la sua credibilità. Forse Elena ha solo la mente troppo piena di dark, di lucertole, coccodrilli, vampiri e mannari e questo la porta agli eccessi verbali che ha mostrato di amare, un po’ come sono molto eccessive le sue immagini pubblicate su Instagram.