Liguria, Aponte sentito in Procura. Toti, attesa per la revoca degli arresti

L'armatore (non indagato) ascoltato sulla proroga della concessione del Terminal Rinfuse. Il governatore ancora ai domiciliari

Di Redazione Cronache
Tags:
apontecorruzioneliguriaportospinellitoti
Cronache

Inchiesta Liguria, Aponte sentito in Procura sul Terminal Rinfuse. Toti, attesa per la decisione sulla revoca degli arresti

Ginluigi Aponte è stato ascoltato per due ore in Procura a Genova come testimone nell'inchiesta sul Liguria-gate. L'armatore (non indagato) è socio di Aldo Spinelli (ai domiciliari) nella società che ottenne la proroga di 30 anni della concessione del Terminal Rinfuse. Come riporta il Corriere della Sera fu una clausola perfezionata da un avvocato di Aponte a favorire la proroga nel rispetto delle norme a dicembre 2021. Nove mesi dopo, quando l’Autorità portuale stava per concedere l’area Carbonile a Spinelli, Aponte si lamenta con il presidente Paolo Signorini (arrestato): “È un ladrocinio, è veramente mafia”, “uno schifo, e tutta la sua organizzazione sotto di lei sono dei corrotti”.

LEGGI ANCHE: Liguria, Toti: "Rivendico l'interesse pubblico in ogni nostra scelta"

LEGGI ANCHE: Inchiesta Genova, l'unico a salvarsi la pelle è Aponte. Ecco perchè

Nel frattempo sono ore di attesa per Giovanni Toti. Già nella giornata di oggi, infatti, potrebbe giungere la decisione del giudice per le indagini preliminari sulla richiesta di revoca degli arresti domiciliari, misura a cui è sottoposto ormai da oltre un mese con l’accusa di corruzione. L’avvocato del governatore, Stefano Savi, ha depositato l’istanza in Procura ritenendo che non sussistano più i presupposti delle esigenze cautelari, visto che uno degli elementi, il rischio di reiterazione del reato, era stato individuato anche nelle elezioni europee, ormai concluse e a cui per altro Toti non partecipava nemmeno. In vista della decisione del giudice, anche la Procura depositerà il suo parere. E, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sarebbe orientata a dire di no alla revoca degli arresti. Secondo i pm, il quadro del procedimento non sarebbe mutato rispetto al 7 maggio, quando è scattata la detenzione domiciliare di Toti. Se tornasse a fare il governatore potrebbe, agli occhi dei magistrati di Genova, inquinare le prove o reiterare il reato.