Genova, scontro tra Bucci e il dem Vianello per le nomine: in mezzo Signorini

Inchiesta in Liguria/ Mauro Vianello, uomo vicino al Pd, suggeriva al sindaco di Genova la nomina di Paolo Emilio Signorini all'Iren. Le carte

di Eleonora Perego
Cronache

Liguria, scontro tra Bucci e il dem Vianello per le nomine. In mezzo Signorini

Denaro, voti, ma anche poltrone. Perché, si sa, alla fine è il potere a far tremare di piacere l’uomo. Nessuno escluso, da destra a sinistra, passando per il centro. E nel rimpallo tra indagati nella maxi-inchiesta per un presunto giro di corruzione in Liguria si parla, appunto, di incarichi ambiti, elemosinati, contrattati.

Nello specifico quello di amministratore delegato di Iren, ricoperto fino a prima dello scandalo, da Paolo Emilio Signorini, come emerge dalle carte che Affaritaliani.it ha potuto esaminare, fortemente voluto in quel ruolo da Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale) e molto vicino ai dem. Tanto da “avvisare” il sindaco di Genova Marco Bucci del fatto che qualora Paolo Emilio Signorini non fosse stato assegnato a Iren avrebbe avuto problemi con il Pd per tutto il suo mandato. Una non troppo velata richiesta di risollevare un uomo, Signorini appunto, fortemente “indebitato” e con “necessità di lavorare” senza “abbassarsi troppo”.

 

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Certamente, emerge sempre dalle carte, il prodigarsi di Vianello nei suoi confronti non era certamente gratuito, visto che lo incitava a sostenere la sua candidatura come amministratore delegato di Stazioni Marittime Spa. Uno scambio di favori, dunque, ancora una volta a spese di elettori e contribuenti.


 

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