Mamma e figlia uccise: denunce archiviate. "Chi verbalizza non ha formazione"

Il procuratore capo Masini: "Molte volte ci sono pm inesperti che non sanno leggere i silenzi delle vittime". Esplode il caso

Cronache
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Femminicidi, il caso dei pm inesperti: "Non sanno leggere i silenzi"

L'ennesimo caso di femminicidio fa indignare perchè ancora una volta tutti sapevano ma non si è fatto abbastanza per evitare la tragedia. Gabriela (47 anni) e Renata (22enne) Trandafir, mamma e figlia, - si legge sul Resto del Carlino - sono state uccise la settimana scorsa nella loro villetta di Castelfranco Emilia da Salvatore Montefusco, marito della prima. L’uomo è in carcere con l’accusa di duplice omicidio pluriaggravato. Ma Renata, la donna più giovane aveva più volte denunciato il patrigno per maltrattamenti e avvertito che sicuramente a ridosso dell'udienza per la separazione l'uomo avrebbe fatto qualcosa di brutto alla madre. Così è stato e ad andarci di mezzo è stata anche lei. Ma il pm che ha raccolto le denunce ha scelto di archiviare il caso.

 

Il procuratore capo Luca Masini, ha preso posizione: "Effettivamente - riporta il resto del Carlino - sussiste un problema relativo alle richieste di archiviazione dal momento che il personale è poco. Questo comporta il fatto che vi sia un subentro anche durante i turni dei sostituti rispetto a chi prende la denuncia: in sostanza il "caso" viene trattato da due pm diversi e questa è una cosa problematica. Bisogna lavorare sulla formazione. Se sei formato e sai ascoltare la vittima si evitano le richieste di archiviazione. In questo caso serve una procedura che consenta di far verbalizzare bene una denuncia e non sottovalutarla: è fondamentale che chi verbalizza la denuncia ascolti chi si trova davanti e sappia leggere anche il silenzio".