Marianera, la talpa in tribunale aveva una rete: l'inchiesta si allarga

Il sistema era in piedi dal 2021: altri 5 indagati

Cronache

Indagati pagavano da 300 a 700 euro per avere informazioni sulle indagini

Si allarga l'inchiesta partita dall'avvocata Camilla Marianera, 31enne accusata di essere una "talpa" all'interno del tribunale di Roma con informazioni rivendute o trasmesse a pregiudicati. Compresi componenti del clan dei Casamonica. Ora altre cinque persone, come scritto da Roma Today e poi da Repubblica sono finite nel mirino degli inquirenti.

Scrive Repubblica: "Compravano informazioni segrete negli uffici della procura di Roma per rivenderle a una decina di clienti, tra cui anche persone vicine al clan dei Casamonica. Ed erano riusciti a infiltrarsi «presso un delicatissimo ufficio del Comune di Roma che si occupa di sicurezza e legalità». Due arresti e cinque nomi finiti sul registro degli indagati rivelano una voragine profonda «in uno dei settori più delicati dell’attività investigativa, nel cuore della procura di Roma». Una falla nella sicurezza che è stata risolta dal sostituto procuratore Francesco Cascini e dalla collega Giulia Guccione. I due magistrati hanno infatti interrotto un sistema che andava avanti dal 2021, forse anche prima".

A essere arrestato per ora oltre Marianera anche il fidanzato Jacopo De Vivo. Secondo Repubblica, "lui procacciava i clienti, almeno una decina e disposti a pagare tra 300 e 700 euro per conoscere i dettagli dell’indagine a loro carico: «Gps sotto la macchina… predisposto Ocp (servizio di pedinamento, ndr) su via, sotto casa… c’ha il telefono sotto controllo», come spiegavano gli arrestati a un cliente, Luca Giampà, sposato con Mafalda Casamonica".

Ma la talpa nell’ufficio intercettazioni, non identificata e quindi presumibilmente ancora in servizio, non era l’unica fonte dell’aspirante avvocata. "Coltivava numerosi rapporti all’interno degli uffici giudiziari", scrive il gip nel documento raccontato da Repubblica.

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