Medici aggrediti, nuovo caso in Puglia. Il personale dell'ospedale: "Abbiamo paura di lavorare"

Contattato da Affaritaliani.it, il personale sanitario dell'ospedale pugliese parla di una situazione totalmente fuori controllo

di Lorenzo Goj
Cronache

Medici aggrediti, nuovo caso in Puglia. L'ospedale Francesco Ferrari ad Affaritaliani.it: "La colpa di queste aggressioni non è nostra"

Ancora un episodio di violenza contro il personale sanitario in Puglia. Dopo i casi registrati nelle ultime ore nel policlinico Riuniti di Foggia, questa mattina è stato aggredito un medico dell'ospedale Francesco Ferrari di Casarano (Lecce).

A quanto si è appreso un uomo in attesa di essere sottoposto ad un esame di cistoscopia in un ambulatorio del reparto di Urologia, una volta sistemato sul lettino ha cominciato ad andare in escandescenza e poi ha colpito il medico in servizio con un calcio al basso ventre.

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Il medico era uscito dalla stanza per parlare con la moglie del paziente avvisandola che a causa dello stato di alterazione dell'uomo l'esame non si poteva effettuare. Quando il medico è rientrato nell'ambulatorio, l'uomo lo ha aggredito sferrandogli un calcio per poi andare via. Il medico, che è stato giudicato guaribile in 15 giorni, ha subito allertato i carabinieri fornendo le generalità dell'aggressore e sporgendo denuncia.

Provando ad approfondire il caso, Affaritaliani.it ha contattato l’ospedale pugliese protagonista della vicenda riuscendo a parlare con un membro del personale infermieristico. “Siamo molto spaventati, io e i miei colleghi andiamo a lavorare con la paura che succeda di nuovo”, ci dice.

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“Ogni giorno medici e infermieri sono vittime di aggressioni non solo fisiche, ma anche verbali. La colpa è di questa società fuori controllo, così violenta e senza rispetto”, prosegue.

Riguardo alla proposta di un daspo emersa in ambienti politici dopo il boom di casi di aggressioni al personale sanitario degli ultimi giorni “non so se sia la misura corretta per fermare questo fenomeno di violenza”, spiega. “Certo che”, continua, “servono i giusti provvedimenti contro gli aggressori. Cosa che oggi non avviene”, conclude infine con un leggero sfogo.

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