Meloni: "Il Superbonus è stata la più grande truffa ai danni dello Stato"
La premier: “I poveri hanno pagato la ristrutturazione della seconda casa ai milionari”
Superbonus, insieme al reddito di cittadinanza ha messo in ginocchio l’erario pubblico
Giorgia Meloni ha le idee chiare riguardo il Superbonus e le esplicita ovunque. Da Porro è stata particolarmente netta:
“La norma è scritta così male che si è configurata come la più grande truffa ai danni dello Stato italiano della storia, per i miliardi di euro di truffe che stanno venendo fuori; sono qualcosa che non si è mai visto prima in un unico provvedimento".
E poi ancora:
"Non è propaganda. Il Superbonus partiva da un principio condivisibile, ma il problema è come è stato fatto. Perché al netto del fatto che noi ci siamo trovati con 140 miliardi di euro di buco per tutti questi bonus, al netto del fatto che con il tema della cessione dei crediti abbiamo favorito banche, intermediari, che ricompravano quei crediti al 30%".
Senza contare, aggiungiamo noi, le truffe continue che sono state fatte da privati improvvisati imprenditori, amministratori disonesti ed aziende che invece hanno lucrato su una norma scritta con la solita incompetenza dei Cinque Stelle a non volerci vedere poi –come dice il Premier- una vera e propria truffa ai danni dello Stato e che ha favorito i ricchi:
“Il 50% di queste risorse sono andate a beneficio del 10% della fetta più ricca della popolazione, cioè gente che non aveva una casa ha pagato per ristrutturare la seconda casa del milionario", così precisa il Primo Ministro.
In effetti allora sembrava un Bengodi. I soliti furbi avevano già capito tutto e si erano gettati nell’affare facendosi gonfiare le fatture ed altri invece le hanno proprio fatte false pur di intascare i soldi dello Stato.
Prosegue la Meloni:
“Poi c'è anche il tema che l'Ufficio parlamentare di bilancio stima che il 50% di queste risorse, pagate da tutti perché c'era qualcuno che andava in giro a dire 'gratuitamente ti ristrutturi casa', ma a Roma si dice 'daje a ridere', nel senso che lo Stato non fa mai niente di gratuito, perché sono soldi tuoi, quindi se te li mette da una parte te li sta togliendo da un'altra, e già questo configura la serietà di alcuni slogan".
Ed infatti ora il suo governo si ritrova con un buco stellare da gestire e deve togliere necessariamente risorse da qualche altra parte senza contare l’altra truffa del reddito di cittadinanza che per i Cinque Stelle è stata solo merce di scambio elettorale. Infatti dove massima era la richiesta del reddito massimo era il consenso elettorale, come nel Sud. Un altro colpo da maestro di Conte.
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