Messina Denaro, l'avvocata di Provenzano: "Il viagra nel covo svela la verità"
Messina Denaro/ Il legale del boss morto al 41 bis: "La nipote del padrino la conosco, ma per lui ora può fare poco. Il capo della mafia non si è consegnato"
Messina Denaro, "l'avvocata del diavolo" svela dettagli inediti
L'arresto di Matteo Messina Denaro continua a far discutere e ci si interroga se il boss si sia volutamente consegnato o se sia stato catturato dai Ros. A parlare della vicenda è una delle massime conoscitrici dell'argomento, l'avvocata che in passato ha difeso diversi boss della mafia. Una lunga carriera da penalista e un passato da radicale l’avvocata Rosalba Di Gregorio fu tra i primi a denunciare l’impostura del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo per la strage Borsellino, che dopo 18 anni finì con la scarcerazione di 7 imputati che non c’entravano con quell’attentato. Ma è anche uno dei penalisti più ricercati dai boss mafiosi tanto che venne definita "l’avvocato del diavolo". Tra gli altri ha difeso Vittorio Mangano e Bernardo Provenzano, per il quale fece una lunga battaglia per la revoca del 41 bis.
Messina Denaro, Di Gregorio: "Il boss mafioso non si è consegnato". Ecco perchè
"Conosco - spiega Di Gregorio al Corriere - la nipote di Messina Denaro, ha fatto praticantato da me nel 2006-2007, ma anche lei per il boss può fare poco. Io non lo difenderò, dopo 40 anni di lavoro sto per andare in pensione". Di Gregorio si è fatta una sua idea sull'arresto del capomafia. "Non credo ad ipotesi complottistiche come quelle fatte da Scarpinato e altri. Penso piuttosto che sia progressivamente crollato il suo sistema di autodifesa, visto anche l’aggravarsi della malattia. Non si è consegnato, lo escludo assolutamente. E lo dico anche per un dettaglio che potrà sembrare banale: se si fosse consegnato avrebbe avuto l’accortezza di far sparire dal covo almeno il Viagra". L'avvocata spiega anche come funzionano i colloqui con detenuti al 41 bis. "Nessuno di noi avvocati che seguiamo clienti al 41 bis, sebbene ci sia il divieto di essere intercettati, ha mai pensato che quando vai a fare il colloquio non ti stanno registrando. Francamente sono veramente pochi a crederci".