Politica

Cospito, la Sx respinga le minacce e non criminalizzi Donzelli: ecco perchè

L'opinione di Pietro Mancini

Legittime le critiche a Giovanni Donzelli, ma non ci azzecca nulla la facoltà, che hanno i parlamentari, di visitare i reclusi con contattare persone violente

Caso Cospito, è paradossale che gli eredi del PCI e della DC abbiano archiviato la linea della fermezza

Alfredo Cospito, 56 anni-in cella per la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, 56 anni, avvenuta nel 2012-scrisse su un blog di area anarchica: "In una splendida mattina di maggio, ho agito. E, in quelle poche ore, ho goduto, a pieno, della vita. Per una volta, mi sono lasciato alle spalle paura e autogiustificazioni e ho sfidato l’ignoto. In una Europa costellata di centrali nucleari, uno dei maggiori responsabili del disastro nucleare, che verrà, è caduto ai miei piedi".

Per quell’agguato sanguinario, Cospito venne stangato con una condanna definitiva a 10 anni e 8 mesi. In totale,  il detenuto ha accumulato 20 anni di condanne, fra le quali quella per l’attentato alla caserma dei Carabinieri di Fossano, nel Torinese, dove non ci furono morti o feriti. Ma che i giudici qualificarono come “reato di strage politica”, che prevede anche l’ergastolo: Cospito aveva piazzato due bombe e fu solo un caso, se non ci furono vittime. L’uomo è considerato uno dei leader del Fai, la federazione anarchica informale, ritenuta, "una associazione per delinquere con finalità di terrorismo". 

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Caso Cospito, il principale bersaglio delle minacce è oggi Giorgia Meloni 

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“E se Cospito morisse al 41 bis? Glielo farebbe piccolo il favore agli anarchici: non aspettiamo altro. Apriremo il fuoco sugli assassini!”. Lo ha minacciato il vecchio, e non pacifico, anarchico, Pasquale Valitutti, calabrese di Paola, che sostiene di lottare anche pro-“compagni mafiosi” al 41bis.

Legittime le critiche a Giovanni Donzelli, 47 meloniano di Firenze, ma non ci azzecca nulla la facoltà, che hanno i parlamentari, di visitare i reclusi con contattare persone violente, come terroristi e mafiosi. Su costoro gli agenti penitenziari hanno il dovere di vigilare per sventare piani sanguinari contro governanti, dirigenti industriali, giornalisti.

È paradossale e inquietante  che oggi gli eredi politici del PCI e della DC abbiano archiviato la linea della fermezza, adottata durante il sequestro di Aldo Moro.  Anche l’attuale dovrebbe essere un’epoca di unità da costruire sulla lotta, bipartitisan, alla mafia e al terrorismo.

Nel 1978, quel fronte anti-eversione riuscì a respingere l’assalto dei brigatisti contro le istituzioni. Sarebbe errato, politicamente, se la sinistra si defilasse dallo schieramento perchè il principale bersaglio delle minacce, inquietanti, dei terroristi non è, oggi, Aldo Moro (1916-1978), leader della sinistra DC, ma la molto temuta Giorgia Meloni, 46 anni, la prima Presidente del Consiglio, di destra, che deve sostenere Donzelli.