Messina Denaro, nei guai il medico che lo curò: ecco quanto rischia
Le cure a casa del boss e i certificati intestati al prestanome
Messina Denaro, a processo il medico che lo curò in casa: falsi certificati e non solo
Matteo Messina Denaro è morto e si è portato con sé tutti i segreti della sua lunghissima latitanza durata ben 30 anni. Le indagini dei carabinieri però proseguono anche dopo il suo decesso, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la sua rete di contatti. Tra le persone, secondo l'accusa, che più ha aiutato il capo della mafia, soprattutto una volta scoperta la malattia che lo aveva colpito, c'è stato - riporta Il Fatto Quotidiano - il medico Alfonso Tumbarello. Il dottore è finito sotto accusa per diverse ipotesi di reato e ora rischia fino a 18 anni di carcere. Questa è stata la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Palermo Gianluca De Leo nei suoi confronti.
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Tumbarello - prosegue Il Fatto - è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per aver consentito al boss di accedere durante la latitanza, al sistema sanitario nazionale e "curare a casa sua" il tumore al colon retto. Tumbarello avrebbe redatto diversi certificati intestati a "Bonafede Andrea", la falsa identità utilizzata da Messina Denaro. Durante il processo svoltosi a Marsala, Tumbarello ha sostenuto di non conoscere la vera identità del paziente: "Non potevo immaginare che un mio assistito avesse ceduto la sua identità". Per la Dda invece, Tumbarello è una figura di "assoluta affidabilità per la famiglia Messina Denaro".