Messina Denaro, si indaga sulle amanti. Cosa Nostra pensa al nuovo boss
Gli inquirenti perquisiscono due donne, una coi capelli lunghi neri e l'altra bionda. Intanto la mafia cerca il nuovo boss
Messina Denaro, i magistrati: "Cosa Nostra sta pensando al nuovo boss. Le dietrologie? C'è anche chi dice che la terra è piatta"
“Il recente straordinario risultato ottenuto dallo Stato con l’arresto, dopo trent’anni di ricerche, di un importante latitante dell’ala corleonese di “Cosa nostra”, non deve farci peccare di facile ottimismo, poiché il pericolo di ripiombare nelle preoccupazioni di un periodo storico che, a torto, da parte di qualcuno, si crede ormai alle spalle, è in realtà sempre presente”. Lo ha affermato il procuratore generale facente funzioni di Caltanissetta Antonino Patti, illustrando la sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, in rifeirmento alla cattura di Matteo Messina Denaro sotto processo proprio a Caltanissetta quale mandante delle stragi del 1992. La procura di Caltanissetta intanto, guidata da Salvatore De Luca, continua ad indagare sulle stragi del 92. “Pur a distanza di tanto tempo - ha sottolineato Patti - vuole fortemente far luce sugli scenari di quegli anni e su aspetti che, ancora oggi, appaiono avvolti da una nebbia malefica".
Da Palermo, parla invece il procuratore capo Maurizio De Lucia: "Cosa Nostra adesso è in un’oggettiva situazione di profonda difficoltà che deriva anche dalle indagini svolte e che hanno portato alla cattura di Messina Denaro, ma io ho il dovere – precisa - nella qualità di procuratore distrettuale antimafia, di ricordare che è tutt’altro che sconfitta". Parole riportate da La Stampa, che prosegue: "In questo momento - mentre noi stiamo parlando - le evidenze investigative attuali ci dimostrano che esiste una grande tensione dentro l’organizzazione volta a tentare l’ennesima ristrutturazione, alla ricostituzione della sua struttura di vertice, quella che - con linguaggio mediatico - possiamo definire la Cupola, la Commissione provinciale di Cosa Nostra".
Come spiega la Stampa, De Lucia dice anche che "nessuno può pensare che Cosa Nostra sia stata sconfitta. Sono preoccupato perché questo ho sentito dire da autorevoli esponenti anche della magistratura non ovviamente quella siciliana. Invero - aggiunge - i segnali che vengono da tutte le attività investigative in corso vanno esattamente nel senso contrario: attenzione a fare passare un messaggio sbagliato. Questo è il momento di intensificare gli sforzi per arrivare alla sconfitta di Cosa nostra non a limitarsi a manifestare a strappi soddisfazione per il risultato pur importantissimo che è stato conseguito". E poi se la prende con le polemiche: "C’è anche chi dice che la terra è piatta, ma le speculazioni, le dietrologie sono destinate alla sconfitta".
Messina Denaro, si indaga sulle amanti. Perquisite due donne misteriose
Intanto, scrive il Corriere della Sera, proseguono le indagini. Nel mirino ci sono le presunti amanti del boss. "Le due donne sono diversissime l’una dall’altra, entrambe di mezza età, entrambe lavoratrici, ma una dai capelli lunghi e neri, l’altra bionda con i capelli corti. «Lei è pazzo, vada via» ci ha detto la prima affacciandosi dal balcone, infuriata ma con garbo, con l’auto di lusso da 70 mila euro parcheggiata sotto casa", racconta il Corriere della Sera.
Secondo quanto scrive il Corriere, "la donna, una piccola imprenditrice, questa settimana è stata vista uscire dalla caserma dei carabinieri di viale Risorgimento accompagnata da un’amica. Gli inquirenti, secondo quanto ricostruito, sarebbero stati già a casa sua «a scattare qualche foto agli ambienti» e lo stesso avrebbero fatto perquisendo la casa dell’altra, quella bionda coi capelli corti, commerciante".