Messina Denaro, sorella condannata a 14 anni: aiutò il boss nella latitanza
Rosalia, descritta come l'alter ego del fratello, rimarrà in carcere per 14 anni per i reati di associazione mafiosa aggravata e ricettazione
Rosalia Messina Denaro, sorella del boss di Cosa Nostra "Matteo", è stata condannata a 14 anni per associazione mafiosa aggravata e ricettazione
Rosalia Messina Denaro è stata condannata a 14 anni di carcere per associazione mafiosa aggravata e ricettazione. Lo ha stabilito la gup di Palermo Clelia Maltese, riducendo di 6 anni la richiesta dell'accusa (sostenuta dai pm Giancluca De Leo e Piero Padova nel processo col rito abbreviato) a 20 anni di reclusione per la sorella del boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio scorso dopo una latitanza di 30 anni e morto nel settembre scorso per un male incurabile. La donna era stata arrestata il 23 marzo 2023, poche settimane dopo il blitz in cui il fratello fu sorpreso e arrestato dal Ros. In carcere, però, Matteo Messina Denaro, c'è stato poco: la maggior parte del suo periodo detentivo lo ha trascorso alla clinica La Maddalena di Palermo, in cura per il tumore.
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La sorella Rosalia era la spalla del fratello. Viene addirittura definita come il suo "alter ego": lei è la custode di tutti i segreti del boss, l'unica a cui ha confidato della malattia. Pare che fosse lei a tenere la cassa della cosca, così come i contatti con gli uomini del fratello. Ovviamente, ha anche agevolato Matteo Messina Denaro durante i suoi anni da latitante. Ma suo fratello non è l'unico della famiglia implicato nelle organizzazioni mafiose: il marito di Rosalia, Filippo Guttadauro, ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere al cosiddetto "ergastolo bianco". Il suo secondo figlio, Francesco, sta scontando una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa. Così come è in carcere, e condannata a 14 anni, anche l'altra sorella del bosso, Patrizia.
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Da quanto emerge dalle indagini, però, sarebbe proprio Rosalia la "causa" dell'arresto del fratello. Il Ros, infatti, ha trovato proprio in casa della donna quei famosi appunti che hanno incastrato Matteo Messina Denaro e che hanno rivelato al mondo la sua grave condizione clinica. Il "pizzino" era nascosto nella gamba metallica di una sedia. Un “errore” che è costato la libertà al fratello, finito in manette il 16 gennaio 2023, ma anche alla donna stessa, arrestata qualche mese dopo, in marzo. Era accusata di associazione mafiosa e ricettazione, reati aggravati dall'agevolazione di Cosa Nostra, mafia a cui appartenava Matteo Messina Denaro, boss di Castelvetrano (Trapani). I giudici del Tribunale del Riesame aveva descritto Rosalia come "una personalità negativa e allarmante", mentre il gip che convalidò il suo arresto definì la sua condizione come "una stretta, protratta e variegata compenetrazione della donna con Cosa Nostra" e il suo contributo come "radicato e stabilmente offerto all'interno dell'associazione in più ambiti, come il coordinamento del sistema di trasmissione delle comunicazioni in modo continuativo e fiduciario".