Milan Kundera, morto l'autore de "L'insostenibile leggerezza dell'essere"

Lo scrittore ceco aveva 94 anni. Si era stabilito in Francia negli anni '70, dopo essere stato espulso dal regime comunista della Cecoslovacchia

a cura di Redazione
Milan Kundera
Cronache

Addio a Milan Kundera, morto lo scrittore de "L'insostenibile leggerezza dell'essere"

E’ morto Milan Kundera, lo scrittore ceco - naturalizzato francese - autore di uno dei maggiori capolavori della letteratura internazionale: "L'insostenibile leggerezza dell'essere" - un titolo talmente conosciuto da essere diventato locuzione comune. Lo scrittore si è spento all'età di 94 anni a Parigi, dove si era trasferito nel 1975. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla televisione ceca questa mattina. Famoso in tutto il mondo per le sue opere tradotte in una quarantina di lingue, Kundera era un autore assai riservato, dalle rarissime apparizioni pubbliche.

Uno dei massimi rappresentanti del romanzo della fine del Novecento, aveva ottenuto la cittadinanza francese nel 1981. Era nato a Brno, nell'attuale Repubblica Ceca, il 1 aprile 1929. Il suo primo grande successo fu "Lo scherzo", del 1967. Seguito da "Il valzer degli addii", quindi nel 1984 dal successo planetario de "L'insostenibile leggerezza dell'essere", un capolavoro di introspezione psicologica - dentro un contesto politico tanto da non essere pubblicato in patria fino al 2006 - divenuto anche film, citato in canzoni, opere scientifiche e letterarie.

Fra i suoi altri romanzi: "La vita è altrove", "Amori ridicoli", "Il libro del riso e dell’oblio" per cui gli fu tolta la nazionalità ceca (nel 2009 accettò quella onoraria di Brno), "La lentezza" che attaccava il capitalismo. Cresciuto nella Cecoslovacchia comunista, era stato espulso dal partito nel 1950 e riammesso nel 1956, ha fatto diverso lavoro prima di diventare insegnante all’Istituto di studi superiori cinematografici di Praga. Di nuovo espulso nel 1970 -per essersi schierato apertamente a favore della cosiddetta "Primavera di Praga" - aveva perso il lavoro e i suoi testi erano stati ritirati dal commercio e dalle biblioteche. Tuttavia, proprio le sue opere sul lato oscuro del totalitarismo comunista gli fecero guadagnare fama all'estero e la possibilità di emigrare con la moglie Vera Hrabánková in Francia, che nel 1972 divenne ufficialmente la sua seconda patria, grazie all'interessamento del presidente francese François Mitterrand.

Tra i molti riconoscimenti ricevuti da Kundera ci sono: il premio Mondello del 1978 e il Gran premio di letteratura dell'Accademia francese del 2021.

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