Minà,crowdfunding per il suo archivio online

L’idea è supportata da Produzioni dal Basso e in sole 24 ore l’operazione ha raggiunto 4.000 euro

Cronache
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Gianni Minà, il crowdfunding per digitalizzare il suo archivio di foto e video

60 anni di carriera quella di Gianni Minà, più di un cinquantennio di immagini girate e mai utilizzate per centinaia di reportage e documentari. La piattaforma Produzioni dal Basso, con il giornalista e la moglie Loredana Macchietti, annuncia un’operazione di crowdfunding per creare questo preziosissimo archivio visivo. Come procede? In sole 24 ore l’operazione ha già raccolto 4.000 euro.

Qual è l’obiettivo di Produzioni dal Basso? Lo spiegano la coppia in un post su Facebook sul profilo di Minà: “Vogliamo così lanciare una campagna di finanziamento dal basso: tutto ciò che ci arriverà, lo useremo per la lavorazione dei supporti che abbiamo: pellicole, vhs, betacam, minidv, e così via. La digitalizzazione di questo materiale verrà catalogata e pubblicata sul sito o sui social, così da trasformare il nostro spazio in una piccola piattaforma di consultazione e di pensiero, a cui tutti possono accedere. Non sarà un ‘ritorno al passato’, ma vorremo fosse uno slancio verso l’utopia. A che serve l’utopia? ‘L’utopia è là nell’orizzonte, serve per non smettere mai di camminare’, come scriveva Eduardo Galeano”, sottolineano, concludendo: “Questo progetto lo vorremmo dedicare a Francesca Emilia, Paola Emilia, Marianna, Eugenio, Bruno, Ludovica, e ai tanti ragazz* delle nuove generazioni, che stanno costruendo il nostro futuro”.

Il post su Facebook continua così: “Per anni abbiamo cercato un mecenate che ci permettesse di riportare alla luce il materiale audiovisivo che teniamo nei nostri magazzini, frutto di più di sessant’anni di lavoro in giro per il mondo. Il nostro modus operandi è sempre stato lo stesso, di progetto in progetto – si fiutava un evento di cronaca o un personaggio non banale, si proponeva alla Rai e, se l’idea veniva accettata, si produceva il reportage, l’intervista, il documentario. Il prodotto finale si avvale del meglio di questi incontri. Il resto rimane nelle cassette di lavorazione. Si tratta quindi di metri e metri di pellicola, e non solo, di chiacchierate informali con tanti personaggi: scrittori, miti dello sport, leader politici, cronache del FSM e molto altro mai trans-codificate perché all’epoca, qui in Italia, non si credeva ancora abbastanza al digitale”.

 

 

 

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