Morte Alex Marangon, riti e allucinogeni. Il giallo delle ferite sul corpo

Gli effetti dell'ayahuasca e i morsi di animali selvatici tra le possibili cause del decesso. Domani l'autopsia e gli esami tossicologici

Di Redazione Cronache
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Morte Alex Marangon, gli effetti della droga e i riti degli sciamani. Tutto quello che ancora non torna

Il corpo senza vita di Alex Marangon, il 26enne che era scomparso da alcuni giorni, è stato ritrovato su un isolotto del Piave nel Trevigiano. Mistero sulla causa della morte del ragazzo che aveva partecipato a un rito degli sciamani e si sospetta che abbia assunto l’allucinogeno ayahuasca. L'autopsia e gli esami tossicologi, previsti domani, stabiliranno i motivi del decesso. Sul corpo di Alex c'era il segno di una ferita, probabilmente causata dal morso di un animale selvatico. Il ragazzo avrebbe dovuto partecipare a un incontro privato organizzato da una ventina di persone all’Abbazia di Santa Bona. Avrebbe lasciato l’abbazia intorno alle 3 di notte in preda a una crisi, cominciando a vagare per i boschi. Poi sarebbe caduto in acqua.

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Non vedendolo più tornare è scattato l'allarme. Uno degli elementi che ha fatto preoccupare - riporta Il Messaggero - era anche il fatto che aveva lasciato sul posto auto, documenti e telefonino. Perché si era allontanato senza i suoi effetti personali? Cosa lo ha tenuto lontano dalla festa improvvisamente? Potrebbe aver ingerito una sostanza psicotropa prima di morire: si chiama appunto ayahuasca. Si tratta di un decotto a base di erbe amazzoniche in grado di dare visioni allucinogene che il ragazzo veneziano potrebbe aver consumato durante la cerimonia a cui ha partecipato la notte del 30 giugno, nell’Abbazia di Santa Bona, a Vidor. Sarebbe dovuto restare lì per due notti. "Ci vediamo domenica, mangiamo la pizza assieme" aveva detto ai genitori prima di andare via.