Morte Liliana, il marito rispose al suo cellulare. Ma non chiese nulla di lei

L'amico segreto della donna aveva chiamato per avere sue notizie. Ma Visentin ha risposto e poi ha chiuso subito, nessuna domanda sulla compagna scomparsa

Cronache
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Morte Liliana, il marito si contraddice. Era a lavoro o in giro in bici?

Il giallo sulla morte di Liliana Resinovich continua. In attesa dell'esito dell'autopsia effettuata sul corpo della persona trovata senza vita in un boschetto a Trieste, che gli inquirenti ritengono essere proprio la 63enne Lilly, si cerca di capire di più sulla dinamica dei fatti. Tra le cose che non tornano c'è la posizione del marito Sebastiano Visentin. I carabinieri sabato - si legge sul Messaggero - sono tornati nel suo laboratorio, dove l'uomo custodisce i coltelli che affila per conto di supermercati e pescherie. Proprio in quel luogo avrebbe trascorso due ore, la mattina del 14 dicembre, il giorno della scomparsa.

AGGIORNAMENTO: È Liliana Resinovich la donna trovata morta in due sacchi a Trieste

Ma questa - prosegue il Messaggero - è una versione diversa rispetto alla prima fornita durante l'interrogatorio il questura. L'uomo infatti aveva dichiarato che quella mattina era stato in giro in bicicletta per provare una nuova videocamera. Un altro elemento che non convince gli inquirenti è la reazione di Visentin dopo aver risposto al telefono cellulare della moglie, che insieme ai documenti e la borsa Liliana aveva lasciato a casa. A chiamare preoccupato era stato Claudio Sterpin, l'amico segreto di Lilly, agitato perchè si sarebbero dovuti vedere alle 10 quella mattina, ma erano le 15 e non aveva avuto più notizie. Il marito ha preso la chiamata, ma poi ha subito riattaccato, non chiedendo nulla della moglie scomparsa. Una reazione strana per un uomo disperato e alla ricerca della compagna sparita nel nulla.

Omicidio Trieste, il marito di Lilly  in questura per il riconoscimento del corpo della vittima

Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, la 62enne scomparsa nel nulla il 14 dicembre scorso, è stato chiamato in questura per il riconoscimento fotografico del corpo trovato in due sacchi neri  in un'area boschiva del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste. E' quanto apprende l'Adnkronos. 

 

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