Morte Martina Rossi, i 2 colpevoli già in semilibertà e senza pagare le spese

Albertoni e Vanneschi, invece, non hanno mai pagato le spese processuali e sono già in semilibertà. La rabbia dei genitori della giovane deceduta

Cronache

I due colpevoli della morte di Martina Rossi in semilibertà senza pagare le spese legali

"I due giovani condannati per il tentato stupro di Martina Rossi – Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, originari di Castiglion Fibocchi – stanno scontando la condanna a tre anni in semilibertà: di giorno lavorano e di notte tornano a dormire in carcere". Lo scrive il Fatto Quotidiano, che spiega come invece "i due amici che li coprirono – Federico Basetti ed Enrico D’Antonio, rinviati a giudizio per false dichiarazioni ai pm – se la sono cavata un paio di settimane fa con sei mesi di volontariato, scuse formali ai genitori di Martina (studentessa genovese morta nell’agos to del 2011 cadendo dal balcone della stanza d’hotel a Maiorca, dove era in vacanza, secondo i giudici mentre tentava di sfuggire alla violenza sessuale) e 1.500 euro di risarcimento".

Secondo quanto racconta il Fatto Quotidiano, "Albertoni e Vanneschi, invece, non solo non hanno mai pagato le spese processuali, ma non hanno nemmeno risposto alle lettere di sollecito dell’avvocato di parte civile Stefano Savi. I genitori della vittima, Bruno Rossi e la moglie Franca Murialdo, raccontano il loro sconforto al Fatto Quotidiano: “Alla fine in questo sistema giudiziario l’unica pena sembrano scontarla le vittime”, racconta con sconforto, il padre della ragazza, sindacalista ed ex portuale di Genova. “Le due persone condannate per lo stupro di mia figlia, in carcere entrano solo per andare a dormire. Presto probabilmente otterranno nuovi benefici. Tutto questo senza che da loro sia mai arrivata una parola di pentimento. In una vicenda in cui l’acc usa più grave, la morte di una ragazza di vent’anni, è andata prescritta".

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