Morte Onorato, un amico rivela: "Angelo mi disse che gli serviva una pistola"
L'architetto, marito dell'eurodeputata Donato, cercava un'arma da almeno tre settimane
Morte Onorato, il "problema a Capaci". Il giallo della ricerca di una pistola
Angelo Onorato, l'architetto trovato sabato scorso senza vita nella sua auto a Palermo, era alla ricerca di una pistola almeno da tre settimane. A rivelare l'intenzione di armarsi da parte del marito dell'eurodeputata Donato è stato un suo amico: "Angelo mi disse che aveva bisogno di una pistola", ha detto agli inquirenti l'uomo che ha chiesto l'anonimato. Era preoccupato in particolare - rivela Il Corriere della Sera - per alcuni affari incerti che ruotavano soprattutto su un'area edificabile nel paese fra Palermo e Punta Raisi. Ma Onorato voleva difendersi o uccidersi? A questo quesito lavorano gli inquirenti. L’idea di armarsi, di trovare una pistola che Onorato non ha mai avuto fra le mani, inquieta l’avvocato Vincenzo Lo Re, uno dei più quotati penalisti di Palermo scelto da moglie e figli, da sempre amico di famiglia.
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"Per noi - dice il legale a Il Corriere - è un dato che, sommato alle preoccupazioni più volte manifestate per risolvere "un problema" a Capaci, "anche in modo bonario", ci fa pensare ancora di più a un delitto, escludendo l’ipotesi del suicidio". Onorato progettava di realizzare venticinque appartamenti a Capaci ma il piano presentava delle problematiche. Dai crediti non incassati ai conseguenti debiti, fino ai contatti con "persone sbagliate". Onorato aveva detto a familiari e collaboratori di dovere andare anche sabato. Sempre per quel terreno ereditato dal padre, un facoltoso costruttore del passato. Area da qualche tempo edificabile. Poi la morte improvvisa. L'avvocato di famiglia non ha dubbi. Da penalista, Lo Re è pronto a puntellare la tesi dell’agguato: "Siamo portati ad escludere che si sia trattato di un suicidio. Per una somma di circostanze. Siamo convinti che la Procura arriverà alle stesse conclusioni".