Cronache
Onorato prima di morire: "Qualcuno mi vuole male". Il giallo della portiera
Le impronte sulla maniglia e il mocassino sfilato, tutto quello che non convince sull'ipotesi del suicidio
Morte Onorato, il caricabatterie restituito all'amico. Insolito ultimo gesto per chi vuole togliersi la vita
Resta un mistero la morte di Angelo Onorato, l'imprenditore 55enne, marito dell'eurodeputata Francesca Donato, trovato senza vita nella sua auto nelle periferia di Palermo. L'architetto avrebbe detto alla compagna prima di uscire di casa per l'ultima volta e non fare più ritorno, di avere un appuntamento con una persona di Capaci. La famiglia non crede all'ipotesi del suicidio: "Lo hanno ucciso", ha ribadito con forza sua figlia. L’unico punto fermo finora emerso sulla morte di Onorato lo indica il medico legale, che alla fine dell’ispezione annota: "Morte per soffocamento". Che cosa sia successo tra le 11 e le 15 di sabato all'uomo trovato senza vita nella sua auto resta ancora un giallo, sono diversi i punti oscuri di questa vicenda.
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Nell'auto in cui è stato trovato morto Onorato - riporta Repubblica - apparentemente nulla sembrava fuori posto. I primi poliziotti che arrivano sul posto lo trovano ancora con la cintura di sicurezza allacciata. Il capo è riverso sulla camicia insanguinata, su cui sono appesi gli occhiali da vista. Il collo è stretto da una fascetta, di quelle da elettricisti che facilmente si trovano nei cantieri, come quelli che lo stesso Onorato frequentava da architetto impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione. Il tallone del piede destro è poco fuori dal mocassino. Lo sportello posteriore è aperto e ci sono impronte sulla maniglia interna. Un dettaglio che può rimettere in discussione l’ipotesi del suicido.
Tra gli ultimi a vederlo è stato Giacomo Grilletto, collaboratore di Onorato da quasi trent’anni: "Ci siamo visti questa mattina alle 10 – dice l'amico a La Repubblica – abbiamo parlato delle cose da fare. Poi, è uscito. Nulla faceva pensare a un gesto disperato". Mezz’ora dopo, Onorato sarebbe andato a casa di un amico a Mondello: "Mi ha portato il caricabatterie che gli avevo prestato ieri sera. Ha detto poche parole, ma mi sembrava comunque sereno". In serata si è presentato in questura un amico avvocato con una lettera consegnatagli da Onorato, avrebbe dovuto darla alla famiglia: "Se succede qualcosa, fai avere questa lettera a mia moglie". Onorato faceva il quadro della situazione economica della famiglia, fra proprietà, debiti (non tanti) e crediti da riscuotere. Si rammaricava però di essersi fidato di "persone sbagliate". Dedicava poi parole di grande amore per la moglie e i figli. E, infine, ammetteva i suoi timori: "C'è gente che mi vuole male".
Restano troppe le cose che non tornano sulla morte dell'imprenditore, gli inquirenti sono scettici sull'ipotesi dell'omicidio, ma anche questa pista non viene ancora esclusa.
Nel mirino finiscono anche gli ultimi sei mesi dell'attività di imprenditore di Onorato, sono spuntati infatti, oltre alla sua attività principale, Casa-Ambienti per la vita srl, la sua società che ha anche un punto vendita di arredamento per la casa in centro a Palermo, anche altri affari dell'imprenditore. Possedeva infatti anche una piccola azienda agricola che coltivava piante. E inoltre aveva una impresa di costruzioni costruita in piccolo gruppo. A fine dicembre 2023 però viene firmato l’atto di vendita del 100% del capitale (98.800 euro) di questa società di costruzioni. Gli inquirenti però sospettano sulle modalità di questa vendita. Stando agli ultimi bilanci pubblicati, infatti, l'attività era in positivo con un fatturato superiore al milione di euro. Perché questa fretta di vendere e soprattutto a cifre molto più basse? Questo è un altro dei misteri di questa storia, sempre più misteriosa e piena di apparenti contraddizioni.